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Spalletti: «Non mi interessa niente del contratto ma solo dei risultati del Napoli»

«Le bandiere? Orgoglio ma anche illusorie, possono farti perdere di vista la fatica da fare. Simeone sa che si gioca non solo con i piedi»

Spalletti: «Non mi interessa niente del contratto ma solo dei risultati del Napoli»
Mg Torino 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Luciano Spalletti in conferenza alla vigilia di Napoli-Milan di campionato. (Pioli ha già parlato).

Pioli ha detto che il Napoli senza Osimhen ne ha vinte sette su sette. Cosa cambia?

«È sicuramente un’assenza che pesa, è inutile girarci intorno. Poi di fianco c’è anche quello che ha detto Pioli che mi trova d’accordo. Quando è mancato, questa squadra ha saputo sopperire. Tutti hanno dato qualcosina in più in modo che venisse fuori lo stesso Napoli. La differenza l’hanno fatta anche calciatori come il Cholo, sa che mestiere fa, sa che a calcio si gioca anche con la testa non solo con i piedi. Fin da subito è entrato nel ruolo che doveva avere. Quando una persona è intelligente, riesce a fare risultati importanti sfruttando fette piccole di possibilità. Cambia poco di giocare, è meno veloce, è bravissimo nel gioco aereo nell’area di rigore, è bravo a venire incontro. Noi siamo a posto».

«A certificare che sia un gruppo che può sostituire chiunque manchi, non sono io a dirlo ma sono stati i calciatori a farlo vedere ogni qual volta abbiamo avuto bisogno di loro. Tutti hanno dato un pezzettino in più e abbiamo fatto grandi partite con grandissimi avversari. Siamo fiduciosi, partita da tripla che vale il doppio. Da qui in avanti per noi i risultati valgono il doppio. Il Milan ha vinto il campionato, ha eliminato il Tottenham»

«Simeone meritava più di quello che gli ho concesso, ha avuto davanti uno come fortissimo Osimhen e mi ha costretto a dargli poco tempo».

Il Milan la squadra che ha messo più in difficoltà il Milan?

«Ce ne sono state altre come il Milan che ci ha messo in difficoltà anche lo scorso anno. Eravamo tutt’e due in testa. È una squadra forte. Ha una rosa che permette di fare verticalizzazioni improvvise di 70-80 metri così come sa costruire dal basso, ripartire da solo e ribaltare l’azione. Ha forza nel venirti addosso e metterti ansia. Ha uno dei più forti centravanti, Giroud».

«Raspadori è a disposizione. Visto quel che è successo a Osimhen, è un recupero che vale moltissimo. Domani parte dalla panchina ma può entrare».

«Dentro quelle due partite di Champions annulla tutto quello che è successo in precedenza, la luce della Champions ti fa cambiare immediatamente di vestito, ritrovano tutti il miglior abito e la migliore forza. Chi ha fatto bene nella partita precedente, ci arriva più convinto. Può succedere. Mi aspetto che i calciatori abbiano quel carattere forte da saper sopperire a qualsiasi stato d’animo».

La città vestita d’azzurro.

«Vedere bandiere che sventolano da tutte le parti ci riempie di gioia e orgoglio, ma è illusorio. Stiamo raccontando una storia che non è scritta. Tutti questi sventolamenti possono illuderti e farti perdere di vista la fatica che ancora bisogna fare. Non crediamo di aver già vinto, non pensiamo alla prossima stagione, alle prossime partite. È un modo di pensare se lo possono concedere solo i superficiali».

A proposito di Kim.

«Bisogna prendere atto dello stato in cui tornano i calciatori e quella che può essere la condizione».

Quanto sono diventato napoletano?

«Mi piacerebbe saper parlare napoletano, ma sono bello ignorantello.

«Il contratto? Tutte le attenzioni debbono andare in quella direzione, sennò sarei meno napoletano. Senza disperdere le energie, voglio avere solo quella cosa lì davanti. Non voglio perdere tempo e concentrazione in cose che peer me sono banali rispetto a quel traguardo».

«Il contratto? La società ha la possibilità di prolungare il contratto, si sta parlando di una cosa che non fa parte delle conferenze.  Non mi interessa niente del contratto ma solo dei risultati del Napoli. Parlare dei contratti del Napoli non serve a niente. Lei fa molte cose che le fanno comodo. Tutte».

«La squadra che ha vinto di più, va a stimolare quella che ha vinto di meno. Sono convinto che la mia squadra ha fatto un bel percorso. Bisogna vedere se sono state mediocri le inseguitrici se ha fatto un grande campionato chi è in testa. Oggi ci sono venti punti, vuol dire che è il Napoli che ha fatto qualcosa di straordinario. Per fare quei giochini per cui ti tolgo qualcosa di quello che ti sei meritato. L’anno scorso a questo punto eravamo davanti noi con il Milan, avevamo 4-5 punti davanti alla seconda ma se lei dice due mi fido di lei. È un percorso straordinario che i ragazzi hanno meritato».

La protesta della tifoseria per il divieto di striscioni e bandiere.

«Quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con tutte le componenti, anche la vicinanza del pubblico. Quando una delle componenti ci viene a mancare, come peer un calciatore importante, siamo penalizzati. Apprezzo i sacrifici fatti per comprare i biglietti, quando si parla di famiglie, il prezzo dei biglietti, capisco che sia difficile ma dobbiamo capre che in questa contrapposizione chi ci rimette è solo la squadra, si sta facendo un’azione che è contro la squadra. Che le curve non sostengano le curve in partita ci penalizza quasi quanto la mancanza di Osimhen e da un punto di vista mio non è giusto per la squadra. Poi non entro nel merito di chi ha ragione e chi ha torto. Ringraziando per lo sforzo nell’acquisto dei biglietti perché hanno un costo».

«Trovo soddisfazione nell’allenare sia i bambini sia il Napoli sia l’Inter, in questo sono un po’ anomalo. Mi impegno sempre al massimo, ci sono posti che lo riconoscono forse perché sono più sensibili».

La fascia sinistra del Milan.

«Quando abbiamo fatto gol contro l’Atalanta, Kvara ha fatto gol contro sette avversari ma abbiamo riconquistato palla. Quell’azione è nata con un pallone riconquistato. Il calciatore moderno è quello che sa fare più ruoli, l’attaccante deve saper difendere e il difensore deve saper attaccare. È questo che ormai fa il giocatore internazionale. Anche solo un recupero di posizione dà meno ampiezza a quelli che devono recuperare per andare a recuperare un pallone. È l’atteggiamento in generale che va modificato».

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