Crosetti: la destrezza di Raspadori è una prodezza che bisogna avere dentro e sapere osare

Su La Repubblica: è stato perfetto nel compiere un gesto classico da centravanti, prima tirare e poi pensare e nel caso non pensarci affatto

raspadori

Mg Torino 23/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Giacomo Raspadori

“Il tenero Giacomo vi rimanda al minuto 93: un tiro al volo per rovesciare tutto, risultato, equilibrio e quell’idea del calcio italiano senza più risorse. Giacomino Raspadori lo è eccome. Forse non fortunatissimo, ma coraggioso senz’altro”.

Su La Repubblica, Maurizio Crosetti scrive dell’eroe del Napoli contro la Juve: è di Raspadori il gol segnato nel recupero, che avvicina incredibilmente la squadra di Spalletti allo scudetto.

“Giacomino era arrivato a Napoli come il salva mercato, il salva estate (ancora nessuno poteva ipotizzare Kvara). Un azzardo, per lui, tentare subito il salto in una squadra come il Napoli dove nessuno aspetta, il gioco è sovrano e in mezzo all’area c’è Zorro che fa sempre gol”.

Lui non si è affatto spaventato, anzi. Ieri il suo sinistro “è arrivato tra tuoni e fulmini nemmeno fossimo in agosto“. La seconda vittoria del Napoli in campionato contro la Juventus ha avuto come scenografia un temporale tumultuoso.

“La destrezza di Giacomino è una di quelle prodezze che non si preparano ma si esprimono, bisogna averle dentro e bisogna saperle osare. Poi, certo, l’imbarazzo di Szczesny, lì a gambe aperte, ha favorito lo svolgersi degli eventi; ma Raspadori è stato perfetto nel compiere un gesto classico da centravanti: prima tirare e poi pensare, e nel caso non pensarci affatto”.

Spalletti lo ha mandato in campo a quattro minuti dalla fine al posto di Kvara.

“Quelli che non ci si aspettava: mai quanto Giacomino Raspadori che era entrato a quattro minuti dalla fine al posto di un totem come Kvaratskhelia, l’uomo del memorabile campionato ma anche del rigore fallito contro il Milan, e relative lacrime e scuse. Stavolta, uscendo, Kvara ha aperto l’unico spazio possibile al compagno Raspadori, era soltanto una fessura ma il doppio azzurro di Spalletti e Mancini l’ha trasformata in un portone: lì dentro ha infilato un pallone esattissimo, un pezzo di futuro e anche il nuovo conteggio dei giorni che mancano allo scudetto. Se non fossi entrato, caro Raspadori, ora sarebbe quasi tutto diverso. Pensaci, Giacomino”.

 

 

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