Chelsea, Drogba amaro: «Dopo Abramovich si sono sbarazzati di certe persone» (Daily Mail)
L'ex attaccante ivoriano: «Non riconosco più il mio club. Non è più la stessa società. C'è un nuovo proprietario ed una nuova visione»

Nonostante la cascata di milioni riversata sul club dal nuovo proprietario Todd Boehly il Chelsea fallisce ancora una volta l’assalto alla Champions League finendo eliminato per mano del Real Madrid ai quarti. La sconfitta in Europa segue quella in Premier League contro il Brighton e si inserisce in un generale periodo nero per il club londinese.
In seguito a questo nuovo rovescio dei Blues si è espresso anche uno dei grandi nomi del passato recente del club, Didier Drogba. L’attaccante ivoriano, al Chelsea dal 2004 e il 2012 e poi di nuovo dal 2014 al 2015, si è espresso molto duramente nei confronti della sua ex-società nel corso di un’intervista rilasciata al tabloid Daily Mail:
«Conoscevo questo club con una certa classe durante l’era Abramovich, ma oggi lo trovo carente. È molto difficile per me vedere come si sono sbarazzati di certe persone. Dovrebbero tornare ai principi ed ai valori che avevano».
L’ex attaccante ha poi continuato con la sua disamina:
«Non riconosco più il mio club. Non è più la stessa società. C’è un nuovo proprietario ed una nuova visione»
Drogba, poi, entra più nello specifico paragonando giocatori e campagne acquisti attuali rispetto a quando faceva parte della squadra:
«Certo, possiamo provare a comparare ciò che avvenne durante l’era di Abramovich, dove furono presi molti giocatori, ma dove le decisioni furono molto intelligenti. Con giocatori come Petr Cech, Andriy Shevchenko, Hernan Crespo, Michael Essien, Didier Drogba, Florent Malouda, e vado avanti. È stato fatto per vincere titoli. Sono giocatori con una certa esperienza. La strategia ora è diversa; scommettiamo sui giovani giocatori. Ma uno spogliatoio di oltre 30 giocatori è difficile [da gestire] per un manager»
E conclude:
«Mancano i leader carismatici. Hai bisogno di giocatori che si assumano il gioco, che si assumano le loro responsabilità. Hai bisogno di un giocatore che porti un po ‘ di follia allo stadio»