Alcaraz: «Si vince con i dettagli, dalle scarpe giuste a quante ore passi sul telefonino»
A Marca: "Io, Rune e Sinner i prossimi big 3? Ci metterei anche Musetti, che ha tutto per essere un top"

MIAMI GARDENS, FLORIDA - MARCH 31: Jannik Sinner of Italy is congratulated by Carlos Alcaraz of Spain after their match during the semifinals of the Miami Open at Hard Rock Stadium on March 31, 2023 in Miami Gardens, Florida. Matthew Stockman/Getty Images/AFP (Photo by MATTHEW STOCKMAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Carlos Alcaraz compie 20 anni la settimana prossima. E’ il numero 1 del mondo anche se per adesso la classifica Atp lo registra al numero 2. Questione di tempo, davanti c’è Djokovic con un gomito dolorante. Che sia un predestinato lo dice il campo, i risultati, la mentalità. E di quella parla in una lunga intervista a Marca.
Parla di dettagli infinitesimali, Alcaraz. Per esempio della progettazione della sue scarpe Nike: “Il piede per un tennista è importantissimo. È qualcosa su cui stiamo lavorando da molto tempo e guardando cosa potrebbe essere meglio per me. È un’arma fondamentale e mi aiuta molto. Avere un buon punto d’appoggio è tutto”.
O dell’uso contingentato del cellulare: “È normale che un ragazzo di 19 anni non presti tanta attenzione al riposo, stia al telefono fino a tutte le ore… Non si prenda cura di quei piccoli dettagli che alla fine ti giocano un brutto scherzo. Grazie agli infortuni ho capito che dovevo prendermi cura di quei piccoli dettagli. Andare a dormire presto, il cibo, gli integratori, prendere tutto alla lettera era molto importante. Ero uno di quelli che, se non avevo voglia di fare qualcosa, la lasciavano per domani. Ora rendo tutto più perfetto. Il telefono, le nuove tecnologie e i social network stanno avanzando sempre di più e stanno diventando sempre più importanti nella nostra quotidianità. Ma devi sapere come controllarli e gestirli Ci vogliono molte ore se non lo controlli e arrivi la fine della giornata e ti rendi conto che non ne hai approfittato perché sei stato al cellulare. Devi sapere come distinguere il telefono per il lavoro e per il tempo libero”.
Dice che se il Roland Garros è lo Slam ambito da tutti gli spagnoli, beh, Wimbledon… “Il mio stile di gioco può andare abbastanza bene sull’erba perché sono aggressivo, vado a rete, colpisco forte e sull’erba è quello che devi fare. Una volta mi è stato detto che l’erba è come un incontro di boxe, che devi provare a colpire per primo in modo che non ti colpiscano, ed è una buona somiglianza”.
E delinea il futuro del tennis: nel suo poker d’assi del futuro ci sono due italiani: con lui, Rune e Sinner c’è anche Musetti. “La verità è Lorenzo c’è e ha ottenuto ottimi risultati e ha un livello per essere al top e sarebbe fantastico”.