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«A Roma Spalletti mandava in panchina chi lanciava lungo quando era pressato dagli avversari»

Fabregas parla dell’allenatore del Napoli in uno speciale su Sky Sport 24. «Me lo raccontarono Emerson e Rüdiger. Al Napoli sta facendo grandi cose»

«A Roma Spalletti mandava in panchina chi lanciava lungo quando era pressato dagli avversari»
Mg Torino 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

«A Roma Spalletti mandava in panchina chi lanciava lungo quando era pressato dagli avversari»

Cesc Fabregas si racconta in «Una vita da Fabregas» speciale che andrà in onda oggi su Sky Sport 24. Lo spagnolo, dopo le esperienze all’Arsenal, al Barcellona, al Chelsea e al Monaco, oggi è in Serie B, al Como. Sul Corriere dello Sport ci sono alcune anticipazioni sulle sue parole.

Fabregas parla della sua esperienza in Lombardia.

«Di Como mi piace il progetto, vedere l’allenatore, la squadra: tutto questo mi dà il fuoco dentro. Siamo stati a Perugia, mi sono divertito: quattro giorni, 17 ore di pullman, senza giocare, ma mi è piaciuto, sto coi miei compagni, imparo».

Spera che il suo futuro sia al Como.

«Io spero che il mio futuro sia legato al Como, dove si sta creando qualcosa, un gran Centro Sportivo, poi uno stadio da rinnovare. Ci sono idee e iniziative, i tifosi – che sono spettacolari – resteranno a bocca aperta».

Fabregas parla anche dell’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti.

«Avevo di questo calcio un’idea vecchia, perché gli allenatori che avevo conosciuto avevano come priorità la difesa e le squadre italiane affrontate non venivano mai a fare la partita o a toglierci la palla. Ma ora c’è dell’altro, ai miei occhi, c’è la Lazio di Sarri e c’è il Napoli di Spalletti, che gioca assai bene».

Fabregas continua:

«Io Sarri l’ho visto, l’ho vissuto e l’ho apprezzato mentre Spalletti me lo raccontarono Emerson e Rüdiger. Mi ricordo che un giorno, quando dovevamo giocare contro la Roma, mi dissero: Spalletti ci diceva che anche se eravamo pressati nel nostro angolo da due giocatori, se avessimo lanciato la palla lunga ci avrebbe messo in panchina. Allora risposi: Questo è il mio allenatore; questo è l’allenatore che fa per me».

Ancora su Spalletti:

«Ora che ho l’opportunità di vivere da più vicino quello che sta facendo Spalletti col Napoli, riconosco che il calcio italiano sta crescendo anche sotto altri aspetti».

 

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