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A me questo campionato pare il più onesto da trent’anni a questa parte

Quella di Gatti è la giocata più memorabile da quando il difensore gioca in Serie A. Al gioco di Spalletti, Acciughina risponde con il non gioco

A me questo campionato pare il più onesto da trent’anni a questa parte
Napoli's Italian forward Giacomo Raspadori celebrates with teammates after scoring his team's first goal during the Italian Serie A football match between Juventus and Napoli on April 23, 2023 at the Juventus stadium in Turin. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 31ESIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

Prima data possibile per la festa.
Domenica all’ora di pranzo.

Sor Polpetta ci dà una mano.
E anche Ivan Prevedel.
Un miracolo o quasi su Radonjic. L’errore decisivo su Ilic.

Nella ripresa i professori d’orchestra aquilotti tentano di cambiare musica, ma non riescono a rimediare a una sconfitta tutto sommato non tanto meritata.

Tutti contabili a Napoli.
Se è così, si può anche perdere allo Stadium.
Il vantaggio è invariato e c’è da giocarne una i meno.

Intanto vediamo le milanesi.

Il Derby in semifinale Champions è un sogno, per carità.
Ma qui bisogna essere svegli e pensare alla qualificazione europea per il prossimo anno.

Il primo tempo di Empoli, lo gioca la solita Inter svogliata e demotivata.

Brozo scende in campo come chi è infastidito da un contrattempo. Aveva ordinato un margarita e non gliel’hanno ancora portato.

La ripresa regala il ritorno del Romelu graziato.
Non segnava in azione da agosto.
Doppietta e assist per il belga che, a fine aprile, ha deciso finalmente di onorare il lauto contratto.

A San Siro è di scena il Rafa Leao show.
La primavera risveglia il portoghese.
Con lui rifiorisce Theo e i suoi capelli. Da cartellino rosso.
La mitica catena di sinistra è tornata e fa scempio della difesa salentina in evidente affanno.

Ed eccoci allo Stadium.

E allungagli le gambe e aripiegagli le gambe. Io non ce la faccio più.

I punti tolti e poi ridati alla Juve ricordano molto Verdone e le gambe della sora Lella.

È una storia orribile tutta italiana.
Che legittima i commenti di una stampa asservita, più orribile ancora.

E via col coro del campionato falsato.

Difficile accettare la dura realtà.
Però a me questo campionato pare il più onesto da trent’anni a questa parte.

Per gli azzurri c’è una delusione da smaltire.
L’amaro del caffè preso al bar della Champions.

Fra Cipolla al solito impone gioco.
Acciughina risponde al solito, con il non gioco.
Un’ora praticamente di noia.

Interrotta dal raptus di Federico Gatti che improvvisamente sferra un cazzotto in fronte a Khiarastella.

E’ la giocata più memorabile del difensore da quando è in A.

Una roba che persino Marelli che, nel commentare l’episodio, parla di “Analisi criminologica”.
L’arbitro Fabbri in campo si gira dall’altra parte. Il Var dorme.
Le solite, insomma.

Poi entrano da una parte Di Maria e Chiesa.
E dall’altra il Signorinello Pallido, lo Zircone macedone e il convalescente Jack.

E qualcosa cambia.

Diventa una di quelle partite in bilico.
La bilancia del destino può oscillare dall’una o dall’altra parte.

Toccherà ai tre azzurri subentrati il compito di cambiarlo, il destino.
Si inventano un’azione fulminante che trova la firma del giovane talento di Bentivoglio.

Gol nel finale. Come cinque anni fa.

Zielinski si stende a terra per la gioia che è una liberazione. Lui, che è l’unico superstite in campo di quella grande illusione.
Ma stasera è diverso. Stasera è fatta.

Domenica si festeggia.

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