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Salernitana, Iervolino punta in alto: «Vogliamo fare investimenti nelle strutture del club»

«In futuro vogliamo fare ancora meglio, la città stia tranquilla perché il progetto è a medio-lungo termine e ci darà grosse soddisfazioni»

Salernitana, Iervolino punta in alto: «Vogliamo fare investimenti nelle strutture del club»
Empoli 14/05/2022 - campionato di calcio serie A / Empoli-Salernitana / foto Image Sport nella foto: Danilo Iervolino
Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, è intervenuto nel corso dell’inaugurazione di un club dedicato alla memoria del fratello prematuramente scomparso ha parlato così della Salernitana e di quello che ha portato Paulo Sousa:
«Ho seguito gli allenamenti e devo dire che questa squadra ha tantissima voglia di salvarsi esprimendo un certo tipo di calcio. Stiamo disputando la serie A soltanto per la quarta volta dall’anno di fondazione e mantenere la categoria sarebbe un traguardo assolutamente storico e di rilievo. Il nostro fiore all’occhiello è la tifoseria, la migliore in assoluto della serie A. E’ il rapporto di osmosi con la città che fa la differenza, la vostra passione è travolgente e ci aiuta ogni giorno a far meglio. Accettiamo anche le critiche, il dialogo fa parte del percorso di crescita e può aiutare tanto. A patto, però, che non si trascenda in accuse, offese e volgarità che, credetemi, in alcune circostanze ci hanno ferito».
Nel corso dell’intervento, Iervolino parla anche dei prossimi investimenti della Salernitana. Il club campano, infatti, punta a migliorare le strutture del settore giovanile:
«Per il resto sappiate che vogliamo investire. Nella squadra, nel settore giovanile, nelle infrastrutture. In un anno siamo cresciuti tantissimo, il marchio Salernitana è riconosciuto e riconoscibile anche oltre i confini nazionali e la scelta di Ribery di restare con noi sotto un’altra veste è l’emblema di quanto sto dicendo».
Infine il presidente conclude sulle possibilità di salvezza della sua squadra. Con l’arrivo di Paulo Sousa il club campano ha ritrovato identità ed organizzazione:
«Restano da giocare 12 partite e dobbiamo ripartire dalla straordinaria prestazione fatta a Milano. Non credo di essere eretico se affermo che avremmo meritato la vittoria, ci abbiamo provato fino alla fine grazie alla mentalità che ha trasmesso l’allenatore. Ora c’è in panchina un profilo di caratura internazionale, un manager di livello assoluto che ha ridato identità e organizzazione di gioco. In futuro vogliamo fare ancora meglio, la città stia tranquilla perché il progetto è a medio-lungo termine e ci darà grosse soddisfazioni. Siamo stati anche penalizzati dall’assenza cronica di 3-4 giocatori fondamentali e indispensabili».
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