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Pietrangeli: «Spalletti mi piace. Mi ero disinteressato del calcio, questo Napoli mi ha fatto cambiare idea»

In conferenza: «Non solo è forte ma dà l’impressione che in campo si diverta e il Napoli con questi giocatori è divertente».

Pietrangeli: «Spalletti mi piace. Mi ero disinteressato del calcio, questo Napoli mi ha fatto cambiare idea»
Torino 20/11/2022 - tennis Atp / foto Imago/Image Sport nella foto: Nicola Pietrangeli ONLY ITALY

Questa mattina l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha ricevuto il Premio Bearzot presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli. Il riconoscimento, alla sua 12esima edizione, è organizzato dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc. Durante la cerimonia è stato consegnato anche il premio di miglior arbitro italiano a Daniele Doveri e un premio speciale alla carriera a Nicola Pietrangeli.

Pietrangeli ha parlato del Napoli di Spalletti.

«Spalletti mi piace. Mi ero completamente disinteressato del calcio pur essendo un po’ laziale. Beh, questo Napoli mi ha fatto cambiare idea. Non è solo forte, ma mi dà l’impressione che in campo loro si divertano e il Napoli con questi giocatori, uno più bravo dell’altro, è divertente e non è una sviolinata per De Laurentiis. Ma non vorrei essere a Napoli per i festeggiamenti. Tennis? Mi arrabbio quando si parla di era moderna, io mica giocavo con scarpe da pallone e racchette da ping pong? Anche l’Italia ha vinto dei Mondiali prima della guerra».

Assente Daniele Doveri. E’ stato l’arbitro Fabio Maresca a ritirare il premio al posto suo.

«Sono contento di ricevere il premio per Daniele impegnato all’estero per tanti motivi. Daniele è un arbitro eccellente con oltre 200 gare alle spalle, è per noi tutti un grande esempio. Var? Ha cambiato la figura dell’arbitro. Siamo nati per difendere fino all’ultimo la nostra decisione. Oggi sappiamo che c’è un margine in pochi secondi in cui quella decisione potrebbe essere cambiata, ma non credo che questo abbia depotenziato la figura carismatica dell’arbitro che resta sempre centrale. Il Var è un grande aiuto tecnologico. Anzi, chiedo ai calciatori: perché protestare mentre si guardano le immagini? Basta aspettare. Come gestiamo i rapporti coi club? Le relazioni si esauriscono quando lasciamo lo stadio. Il rapporto che si crea, arbitrando gli stessi calciatori dopo dieci anni di carriera, è diverso rispetto alle prime partite. Ma la stima e il rispetto è enorme. Gioco effettivo? Si tratta di uno dei nostri obiettivi ma anche dei club. Ci sono tanti strumenti per riuscirci e stiamo lavorando su questo. Un cambiamento culturale di tutto il sistema calcio».

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