“Il Napoli ci propone un calcio fantastico da mesi, eppure restiamo ancora a bocca aperta”. “Non esistono cifre più belle di quello che si vede in campo”.

E’ inutile stare a contare i record e annotare i numeri di questo Napoli straordinario, scrive la Gazzetta dello Sport. E’ molto meglio godersi lo spettacolo del suo calcio in campo. Il Napoli propone un calcio fantastico da mesi, eppure è capace di far restare sempre a bocca aperta, ad ogni partita.
“Chissà come è nata questa meraviglia, qual è stato il Big Bang che ha dato origine a una squadra così bella. Il Napoli ci propone un calcio fantastico da mesi, eppure restiamo ancora a bocca aperta”.
Lo ha fatto ancora una volta ieri, tra l’altro su un campo difficile come quello del Torino.
“Ieri la capolista è uscita trionfante da un campo pieno di trappole, prima accettando la lotta contro un Torino determinato e poi facendo emergere l’evidente superiorità tecnica attraverso un’organizzazione tattica clamorosa”.
E allora non ha più senso tenere il conto dei punti di vantaggio o chiedersi quando arriverà la certezza matematica dello scudetto. E’ molto meglio concentrarsi sulla grande bellezza della squadra di Luciano Spalletti.
“Non ha più tanto senso tenere il conto dei punti di vantaggio o ipotizzare la giornata in cui lo scudetto sarà matematico: meglio concentrarsi sulla grande bellezza di questo Napoli e dei suoi interpreti. Ieri Victor Osimhen era una furia: due gol di testa, ennesima dimostrazione che in cielo ha pochi rivali, e la voglia di rincorrere ogni pallone perché questa è l’essenza del gioco, recuperare la palla e portarla rapidamente verso la porta avversaria per segnare. E il Napoli non si stufa mai di farlo”.
Nel secondo tempo di Torino-Napoli, in particolare, scrive la Gazzetta dello Sport, la capolista ha mostrato “scampoli di calcio meraviglioso”. Il riferimento è al terzo gol, firmato da Victor Osimhen.
“Nel terzo gol c’è tutto: la protezione di Anguissa, la completezza di Di Lorenzo, il genio di Kvara, l’inserimento di Olivera e lo strapotere di Osimhen. Il nigeriano è immarcabile e serve le carte per il poker con una volata in campo aperto, un duello rusticano con Schuurs e un tocco intelligente per Kvara che assiste Ndombele davanti a Milinkovic”.
E ancora:
“Non è stata la sua prestazione più scintillante, eppure ha progressivamente soffocato un rivale combattivo riducendolo all’impotenza. L’ennesima meraviglia di un campionato indimenticabile: i 71 punti sono un record per il club, così come le sei trasferte di fila senza gol al passivo. Ma non esistono cifre più belle di quello che si vede in
campo”.