La Gazzetta su Roma-Juve: roba buona per amanti di un certo calcio novecentesco
Un primo tempo di calcio d'antiquariato, generatore di sbadigli. Un pessimo spot per il calcio italiano. Soltanto Mou sa essere più cortomusista di Allegri

AS Roma's Portuguese coach Jose Mourinho (L) and Juventus' Italian coach Massimiliano Allegri greet prior to the Italian Serie A football match between AS Roma and Juventus on March 5, 2023 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)
La Roma ha vinto all’Olimpico contro la Juventus ed ha agganciato il Milan al quarto posto. Al momento sarebbe qualificata in Champions. Sebastiano Vernazza commenta la partita sulla Gazzetta dello Sport. L’ha vinta Mourinho con una tattica astuta, senza centravanti e grazie a Mancini che ha azzeccato il tiro della domenica ma di spettacolo se ne è visto ben poco.
“Non è stata una partita esaltante per gioco, ma ci saremmo stupiti del contrario. È stata una gara epica a suo modo, un primo tempo di studio e una ripresa da combattimento. Roba buona per nostalgici e conservatori, amanti di un certo calcio novecentesco”.
Mourinho ha aspettato di stanare la Juve per colpirla in contropiede. Allegri, d’altra parte, è un maestro di attese e contrassalti.
“Ne è venuto fuori un primo tempo compassato, generatore di sbadigli. Sembrava di stare nel Deserto dei tartari, il romanzo cult di Buzzati in cui si scruta il vuoto, fissando un nemico che non si vede, ma che si percepisce”.
Si è visto ben poco gioco.
“Per il resto uno stallo costante, manifesto della comune filosofia di Mourinho e Allegri: la prudenza elevata al cubo, primo non prenderle eccetera eccetera. In tutta sincerità, 45 minuti di calcio d’antiquariato. Squadre di principi simili, con tendenza ad annullarsi l’una nell’altra”.
Una partita arruffata, scrive Vernazza, “vinta dalla Roma nel più puro stile Mourinho”.
“Tortuose, battagliate, frenetiche: queste sono le sue vittorie. Soltanto Mou sa essere più cortomusista di Allegri”.
In un altro articolo, Andrea Di Caro scrive:
“La Roma di ieri ha fatto suo il motto storicamente della Juve: vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. E gli appassionati che vorrebbero godersi anche spettacolo ed emozioni? Possono andare al cinema. Per un’ora Roma-Juve è stato il peggior spot del calcio italiano nel mondo. Partita che definire brutta, bloccata, avara di occasioni è dire poco”.