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Inzaghi: «Non ho dubbi sul braccio di Rabiot, ho visto con 20 immagini diverse. Vogliamo rispetto»

«Il gol convalidato alla Juve è inaccettabile. Dopo Monza non volevo più parlare ma questa è troppo grossa. La partita è viziata da un errore della terna»

Inzaghi: «Non ho dubbi sul braccio di Rabiot, ho visto con 20 immagini diverse. Vogliamo rispetto»
Mg Milano 04/01/2023 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Inzaghi: «Non ho dubbi sul braccio di Rabiot, ho visto con 20 immagini diverse. Vogliamo rispetto»

Il gol di Kostic che ha deciso Inter-Juventus, probabilmente viziato da un mani di Rabiot, ha reso l’atmosfera in campo e fuori incandescente. Dopo il match l’allenatore dell’Inter è apparso furioso di fronte alle tv per le interviste post partita. Ed è tornato ovviamente sull’argomento. Tra l’altro è la seconda volta di seguito che accade: la scorsa settimana toccò alla Sampdoria subire l’arto galeotto di Rabiot, allo Stadium.

Queste le dichiarazioni di Inzaghi:

«C’è grandissima amarezza: dopo l’episodio di Monza ci eravamo promessi di non parlare più perché era successa una cosa gravissima. Oggi ne è successa un’altra: è un gol inaccettabile, mi dicono che dal Var non c’erano altre immagini. Questa è una mancanza di rispetto e noi lo pretendiamo».

E ancora:

«Non ho dubbio sul braccio di Rabiot, ho visto con 20 immagini diverse, possiamo subire gol per errori, ma non così. Mi è difficile parlare della partita, è troppo grave quello che è successo. Non ho parlato con l’arbitro: era talmente chiaro che era inutile rivolgersi a lui. E poi gli animi erano troppo agitati: ho fatto fatica anche a parlare anche la squadra».

Inzaghi ha anche parlato della gara in generale:

«Tecnicamente abbiamo sbagliato più del solito ma, a differenza di altre volte, sbavature non ce ne sono state da parte nostra ma della terna. Alla squadra non ho nulla da dire, Brozo e Calha ad esempio hanno seguito le consegne ma questa partita è viziata, rallenta la classifica e ci fa fare un passo indietro nella corsa Champions».

Inzaghi ha commentato anche la rabbia di Barella al momento della sostituzione, quando ha dato un calcio ai cartelloni di San Siro:

«Nicolò è tanto tempo che sta convivendo con un problema, era ammonito e nervoso, ma a quel punto volevo cambiare in mezzo e ho scelto lui».

E sul clima generale di tensione che fende l’aria di San Siro, Inzaghi ha detto:

«I ragazzi sono stati anche bravi a trattenersi e a mantenere la calma nel secondo tempo, visto che nell’intervallo tutti avevano visto le immagini. Ma nervosismo ed espulsioni non devono starci…».

Nel post partita ha parlato anche l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. Quando gli hanno chiesto un giudizio sul controllo di braccio di Rabiot, ha dichiarato:

«Non mi fate arrabbiare. Questo è un episodio soggettivo, non è come quello che ci hanno annullato con la Salernitana, che è qualcosa di oggettivo. C’è una bella differenza… Ma non fatemi parlare di arbitri, se no bisogna andare indietro di episodio in episodio e non finiamo più. Vi ricordate come ha vinto l’Inter con noi a Torino la scorsa stagione?».

Sul finale di partita, Allegri ha avuto qualche attimo di nervosismo proprio verso l’arbitro Chiffi, tanto da andare negli spogliatoi qualche minuto prima della fine della partita. Il tecnico ha spiegato perché:

«Sono diffidato e rischiavo di prendermi un’ammonizione o di essere cacciato… E poi la squadra stava difendendo bene, non c’era più bisogno di me».

Allegri, come al solito, ha sciorinato i numeri della Juventus:

«Abbiamo fatto 56 punti, quattro più della Lazio, sei dell’Inter, otto del Milan, nove della Roma. Quando ci hanno
tolto 15 punti, abbiamo subito psicologicamente la mazzata. Così come prima quando abbiamo sbagliato nel finale con la Salernitana e io e altri siamo stati espulsi. Ci sono situazioni che ci hanno condizionato… Non è per essere cattivi, ma se uno non vive certe situazioni, difficilmente le può capire. I miei ragazzi sono bravi nel trovare gli stimoli. Ci siamo dovuti allenare a gestire gli imprevisti. Quando ci hanno dato il -15, siamo finiti a quota 23. Normale che il primo obiettivo era arrivare a 40 e la salvezza. Ma, sul campo, oggi dovremmo solo consolidare la nostra posizione nelle prime quattro per tornare in Champions».

Su Di Maria assente in campo e gli altri infortunati:

«Angel non stava benissimo e non ho voluto rischiare di perderlo per un mese, anche perché la partita dopo il vantaggio era fatta di tante rincorse… Chiesa ha una tendinite che si porta dietro da un po’, ogni tanto ha paura e
così si deve fermare».

Su Vlahovic:

«Ha fatto la miglior partita da quando è alla Juve. Ma tutta la squadra ha fatto bene, mettendoci cuore, perché l’Inter è forte. Abbiamo difeso bene e potevamo anche segnare un altro gol se fossimo stati più precisi in alcune situazioni. Ma sono felice, ora c’è la sosta e lo dico sempre ai ragazzi: prima della pausa dobbiamo vincere perché se no si vive male dopo…».

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