La ricerca evidenzia l’utilizzo dell’aereo anche per voli di 27 minuti. Il calcio dovrebbe dare l’esempio e invece…

In una recente ricerca della Bbc sono emersi ben 81 voli nazionali individuali di breve durata effettuati da squadre della Premier League in questa stagione. L’unico indizio, afferma l’emittente britannica, lo si ritrova dalle foto sui social media postate dai calciatori o dalle squadre.
Uno studio su 100 partite giocate nel Regno Unito che coinvolgono squadre della Premier League tra il 19 gennaio e il 19 marzo 2023 ha fornito la prima visione del volume dei viaggi, alcuni dalla durata di appena 27 minuti, mentre quello più lungo di poco supera un’ora.
A dare ancora più scandalo sono i cosiddetti voli di ‘posizionamento’ che sono nient’altro che voli dove a bordo non c’è nessuno ma servono per andare a prendere la persona che richiede il servizio. La Premier League non impone i piani di viaggio individuali dei club, ma ha dichiarato alla Bbc che “riconosce la necessità di agire sul cambiamento climatico e si impegna a ridurre il suo impatto climatico complessivo”.
La Premier League ha aggiunto:
“I club hanno dimostrato il loro impegno per un cambiamento positivo in questo settore e continuano a svolgere un ruolo importante nella sensibilizzazione del problema tra i tifosi, lavorando anche su politiche per migliorare la sostenibilità ambientale in tutte le loro operazioni commerciali”.
Ancora:
“La Premier League è in procinto di sviluppare una strategia di sostenibilità ambientale, che stabilirà piani per fornire azioni per il clima. Come parte di questa strategia, la lega continuerà a impegnarsi e lavorare a fianco di club e partner, per trovare modi pratici per ridurre l’impatto ambientale del calcio”.
La risoluzione dei problemi arriverebbe incentivando l’uso dei treni a discapito degli aerei. Tra le squadre che più utilizzano questo mezzo di trasporto c’è il Chelsea ed il Nottingham Forest.
Nel frattempo anche la Federcalcio inglese si è espressa:
“Stabilire un approccio più sostenibile dal punto di vista ambientale nel calcio inglese è molto importante e incoraggiamo tutti coloro che partecipano al gioco a contribuire a fare la propria parte. È responsabilità di ogni club fare le proprie scelte di viaggio operative in tutto il mondo”.
La Bbc spiega perché ha deciso di condurre la ricerca:
“Ciò che il calcio fa in questo ambito è importante perché è lo sport più popolare al mondo e ha il potenziale per influenzare milioni di persone in tutto il mondo. La Premier League non è solo il campionato nazionale più popolare al mondo, è anche una delle maggiori esportazioni britanniche. Non c’è dubbio che più calcio c’è e meno possibilità ci sono che possa essere veramente sostenibile finché qualcosa di significativo non cambia. Mentre è ovvio che le autorità calcistiche chiaramente non controllano i piani di viaggio dei club, è altrettanto ovvio affermare che i club non controllano gli orari, quindi quando si interrompe l’argomentazione circolare? A tal fine questa ricerca vuole informare meglio un dibattito che, fino ad ora, si è concentrato troppo spesso su un team alla volta ed è stato aneddotico, un ciclo da cui molti pensano sia impossibile vedere progressi”.
E ancora:
“Perché non sentiamo i più grandi nomi del calcio parlare di questioni ambientali a un vasto pubblico come fanno su altre questioni? È perché non siamo stati in grado di portare avanti la conversazione nel calcio? Forse perché le emissioni non sono così evidenti come in altri sport? Potrebbe avere senso per i piloti di Formula 1 tacere sulle questioni ambientali, eppure abbiamo Sebastian Vettel, Lewis Hamilton e Nico Rosberg che parlano tutti. Dov’è il ‘campione del mondo’ di calcio?”.