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De Laurentiis: «Spalletti? Una felice intuizione. Se avessi segato Gattuso sarei andato prima in Champions»

In conferenza: «Spalletti disse sì a subentrare anche in corsa, gli altri nomi erano depistaggi. Allegri venne quattro volte a farmi lezioni di calcio»

De Laurentiis: «Spalletti? Una felice intuizione. Se avessi segato Gattuso sarei andato prima in Champions»
Napoli 16/03/2023 - comitato di ordine e sicurezza pubblica / foto Image nella foto: Aurelio De Laurentiis

Questa mattina l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha ricevuto il Premio Bearzot presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli. Il riconoscimento, alla sua 12esima edizione, è organizzato dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc. Alla cerimonia di consegna era presente anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa.

«Sono felice per il premio vinto da Spalletti. La mia è stata una felice intuizione. Ho dovuto depistarlo. Gattuso in quel momento non si sentiva bene e andai a Milano al Bosco Verticale per incontrare Spalletti, che avevo sentito già prima che andasse alla Roma e disse di no. Venne ad aprirmi e gli dissi: Luciano ho un grosso problema, se non si dovesse sentire bene Gattuso ho bisogno di te. E lui: no, a giugno vengo. Alla fine gli strappai un sì anche per l’immediato se fosse servito. Poi siamo andati avanti fino a giugno perché sono un gentiluomo e non ho voluto segare Gattuso. Forse sarei andato prima in Champions se l’avessi fatto. Nel frattempo, per depistare tutti, passai per Conceicao, per Allegri che venne per quattro volte a farmi lezione di calcio nei miei uffici e poi alla fine venne il bravo Luciano a riportarci tra i primi tre in Italia e anche quell’anno, lo scorso, poteva accadere qualcosa di diverso»

Ancora De Laurentiis:

«Siamo partiti dal basso. Nel 1996 avevo immaginato di uscire cinema e calcio e nel 1999 mi presentai con un assegno di 125 miliardi e Ferlaino mi fece causa. Me ne ero anche dimenticato perché i miei figli si stavano laureando a Los Angeles. Poi nel 2004 ero a Capri per le vacanze e non sapevo che il Napoli fosse fallito. Vidi Gaucci che voleva comprare il club per 5 milioni. Appena ho saputo del fallimento, contro il parere di mia moglie e di mio figlio Luigi, che voleva impadronirsi di Hollywood e non voleva mi ‘incasinassi’, andai avanti e gli dissi: “figlio mio, cosa vuoi che sia il calcio rispetto al cinema che è così complesso?”. Così è partita quest’avventura bellissima partita 18 anni fa. Ricordo che da Los Angeles andavo in questi campetti del Sud a prendere sputi in testa e a chiudermi negli spogliatoi, pensai: pensa che passaggio di carriera. La mia famiglia contentissima. Alla fine mia moglie è diventata tifosa, si strappa i capelli quando gioca il Napoli, non si può vedere la partita con lei mentre io sono ‘inglese’ nell’approccio».

Sullo scudetto

«Se le regole del calcio fossero diverse forse lo scudetto lo avremmo portato a Napoli già altre volte. A fine stagione sarà una super festa. Spalletti resterà a Napoli. Dei giocatori restano tutti? C’è sempre la proposta indecente, i numeri li fanno gli altri. Noi aspettiamo. Sono dei ragazzi straordinari. I miei contratti sono unici, vengono dal cinema, quindi nessuno si muove se noi diciamo di no. Vedremo»

 

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