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Azzi (Dazn): «Non mi sorprende che la Serie A pensi ad acquistarci, ma non sono in corso discussioni»

Al Sole 24 Ore: «Giocheremo al meglio la partita per i diritti tv. Prolungare la validità dai 3 ai 5 anni permette di programmare meglio gli investimenti».

Azzi (Dazn): «Non mi sorprende che la Serie A pensi ad acquistarci, ma non sono in corso discussioni»
Milano 25/04/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Hellas Verona / foto Image Sport nella foto: stemma Dazn

Il Ceo di Dazn Italia, Stefano Azzi, ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore in cui parla di pirateria, streaming, diritti tv e anche della voce, confermata dall’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, secondo cui i club starebbero valutando di acquistare Sky Italia o Dazn.

Innanzitutto, Azzi sottolinea che Dazn è in un momento di crescita, anche se il bilancio 2021 del gruppo Dazn a livello globale si è chiuso con un perdita di 2,17 miliardi di euro.

«Il gruppo è in crescita corposa. I ricavi sono saliti del 70% e Dazn si sta ritagliando sempre di più il ruolo di leader europeo dello sport in streaming. Il gruppo si è posto l’obiettivo di arrivare alla profittabilità per la fine del 2023. E anche noi in Italia siamo in linea con la strategia del gruppo. Questa fase per noi è ancora quella degli investimenti per creare valore. Lo abbiamo fatto con la Serie A, ma anche con l’acquisizione di Eleven Group e con tutto l’impegno sulle infrastrutture e sulla tecnologia».

Azzi risponde alle critiche sulla qualità del servizio Dazn:

«I disservizi sono sempre meno. In un anno e mezzo abbiamo trasmesso 640 partite. In questo novero le criticità ci sono state in circa l’1% dei match. Ce ne siamo sempre scusati, assolutamente, rileviamo che sono criticità appartenenti a episodi passati e in molti casi neanche riferibili a noi. Da Ott responsabile quale siamo, abbiamo rimborsato proattivamente in pochi giorni. Ma abbiamo lavorato sodo, investito e guardato in avanti».

Cosa pensa del fatto che molti osservatori ancora oggi ritengono che lo streaming non sia in grado di supportare lo sport live?

«Lo streaming non è il futuro, è il presente. I numeri sulla crescita nella fruizione ci convincono del fatto che sia cambiato il paradigma. Abbiamo circa 15 milioni di device unici registrati. Il 30% circa di chi utilizza il servizio lo fa in mobilità. E l’audience ci sta dando risultati positivi Questa è stata una vexata quaestio lo scorso anno, con tutto il bailamme sulla veridicità dei dati. A gennaio siamo andati sopra i 7 milioni di spettatori, ma poi anche 7,4. Auditel oggi ci misura con la Total Audience e con dati che confermano anche quelli che rendevamo pubblici noi stessi lo scorso anno. Sono dati certificati e confermati. Che confermano l’appetibilità della Serie A».

La quale però sembra anche mostrare la corda dal punto di vista del prodotto e della sostenibilità finanziaria o no?

«Noi riscontriamo un interesse per la Serie A più che vivo che mai. È vero: serve anche un rilancio. Che non può prescindere da investimenti sugli stadi ad esempio. E molto si può fare sull’experience. Basta guardare alla Nfl. Io personalmente ho testato una connessione ad alta velocità sul mio device pur con uno stadio pieno. E da sempre, solo per dirne un’altra, l’arbitro ha i microfoni accesi a vantaggio di tutti. Quando parlo di experience mi riferisco a questo, come alla possibilità di visuali e inquadrature diverse o l’audio del pilota come nella Formula 1».

Ad Azzi a questo punto viene chiesto dell’indiscrezione secondo cui la Lega Serie A starebbe pensando all’acquisto di Dazn. Risponde:

«Ho letto che sono più suggestioni. Suggerimenti su possibili percorsi per la Lega. Non mi meraviglierebbe perché lo streaming, come ho detto, è il presente ed è il paradigma del futuro. Detto questo non c’è in essere la minima discussione. Posso invece dire che giocheremo nostra partita al meglio per i prossimi diritti della Serie A».

Dovrete vedervela con una Sky che non ha più il diktat dell’Agcm che impediva le esclusive di prodotto.

«Noi siamo convinti di poter giocare le nostre carte. Tanto più che giustamente è stato portato da 3 a 5 anni il periodo di validità e questo permette di poter programmare al meglio i propri investimenti».

Parlando di sostenibilità, non teme per una eventuale retrocessione della Juve in Serie B?

«Per me l’assetto migliore è quello della Serie A equiparabile a quello attuale. L’audience della Juve è evidentemente molto alto».

Se la Serie A dovesse decidere di non dare più il prodotto in esclusiva?

«Anche qui: io guardo a questo assetto. In cui Dazn può puntare a essere one stop shop per la Serie A».

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