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Spezia-Napoli 0-3, pagelle / Il Napoli è Biancaneve (la papera di Spalletti), i nani il resto della Serie A

Il Napoli è una dittatura calcistica che conserva l’originaria matrice rivoluzionaria. Dagli e dagli, Lobotka ti piega pure i metalli

Spezia-Napoli 0-3, pagelle / Il Napoli è Biancaneve (la papera di Spalletti), i nani il resto della Serie A
Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen celebrates after scoring during the Italian Serie A football match between Spezia and Napoli on February 5, 2023 at the Alberto-Picco stadium in La Spezia. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Le pagelle di Spezia-Napoli 0-3 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. In questo Napule che scarnifica il campionato un pezzo alla volta, come ogni serial killer che si rispetti, il giovane Meret gioca la partita perfetta, senza fare nulla o quasi e tenendosi allenato con un paio di tiri loffi degli spezzini. Tutto qui – 6

Il voto è, come spesso ultimamente, all’attenzione che mantiene nonostante la noia. Ma l’allenamento a cui è stato sottoposto è stato ben poca cosa – 6

DI LORENZO. L’Euroappuntato va sempre all’arrembaggio ma non è sempre preciso, e questo va detto. Nell’incipit della partita si butta con la cabeza su un angolo e per poco non buca il Drago polonese – 6

Probabilmente, ad avergli creato problemi nell’arrembaggio sarà stato il terreno del Picco, visto che ne hanno parlato sia Osimhen che Spalletti – 6

RRAHMANI. Agudelo, ripeto, anzi scandisco: A-gu-de-lo, è un flash che dura manco dieci minuti, poi come in ogni dittatura che si conviene (da banale democratico, Ilaria, aggiungo che nel calcio questa definizione può avere una valenza diversa) tutto ritorna al suo posto e Amir vigila senza correre rischi – 6

Partita tranquilla anche per lui – 6

KIM. Un po’ di requie, finalmente, anche per il Monaco Guerriero – 6

Quattro chiusure meravigliose dopo un banale errore che avrebbe potuto impensierire la nostra domenica: merita mezzo voto in più – 6,5 

MARIO RUI. Marittiello è un tradizionale faro lusitano (la sua madrepatria ne è piena), laddove il mare al centro è mosso e lui rappresenta un appiglio, una sponda per tutti i compagni. Solo che a furia di dargliela, lui diventa un po’ ripetitivo – 6

Per me è preziosissimo e credo pure per Spalletti, che infatti se ne priva quando la partita, ormai, non impensierisce più – 7

OLIVERA dal 73′. Senza voto

Senza voto

ANGUISSA. Le dittature calcistiche hanno una loro fenomenologia. Dopo la conquista del vertice, la chiave di tutto è la gestione del potere, evitando le depressioni, le distrazioni o gli eccessi di sicurezza. E il frankismo di Zambo cerca di adattarsi al nuovo corso: anche quando galleggia rompe gli zebedei agli avversari. Ma un paio di volte appare egoista o, meglio, presuntuoso. La sua è un’ambigua sufficienza (nel senso dei due significati, il voto e la troppa considerazione di sé) – 6

L’Anguissa delle ultime settimane è come quei ragazzi a cui i professori dicono “potresti fare molto di più”. Per il fisico che ha e il modo in cui riesce a portarsi dietro i difensori è un peccato di Dio – 6

LOBOTKA. Ecco, Ilaria, tra i gestori della terra di mezzo Robotka è colui che al solito deve faticare di più. E, non dimentichiamolo, origina da una sua gittata la provvidenziale mano di Reca, altro polonese – 6,5

Dagli e dagli, Lobotka ti piega pure i metalli – 7

ZIELINSKI. Quando c’è da gestire Piotr sparisce, il campo questo dice – 5,5

Restando in tema scolastico, Piotr è come quei ragazzi che quando il professore apre il registro per interrogare pregano di diventare trasparenti – 5 

ELMAS dal 62’. Diciamo la verità, Ilaria: ci voleva davvero poco per fare meglio di Zielinski e il Macedone del Nord lo fa – 6

Quando entra Elmas è come se si spalancassero le finestre – 6

LOZANO. Il campo spezzino è piccolo e stretto e il Bambolo azteco se lo fa diventare ancora più minuscolo, autoesiliandosi in un velleitarismo non esiziale ma sì dannoso – 5,5

Mai pericoloso e anche un po’ noioso – 5

POLITANO dal 45’. Dire che ha cambiato lui la partita è una palla enorme, con quello che hanno combinato il Che Kvara e Victor Victoria. Più che altro ha rilanciato la destra ed era al posto giusto nel momento giusto, quando la pelota scaraventata dal cielo ha accarezzato la mano di Reca – 6,5

Devo semi-citarti: ci voleva poco per fare meglio di Lozano. Ha quasi generato una rissa che avrebbe potuto essere devastante – 6

OSIMHEN. Secondo aspetto decisivo delle dittature calcistiche: lucrare sugli errori degli avversari. In questa partita, Ilaria, c’è poco o nulla da raccontare, tranne appunto i tre errori dello Spezia massimizzati dal Napule in modo feroce e implacabile: la mano di Reca (rigore dello zero a uno), il maldestro volo greco-polacco che favorisce la testina di Osi (zero a due), infine lo scempio di Caldara che innesca il Che per Victor Victoria. OsiSedici – 8

Salta più di tutti senza neppure poggiarsi a qualcosa. Una meraviglia della natura – 9

SIMEONE dall’82’. Senza voto

Senza voto

KVARATSKHELIA. E’ grazie a lui, Ilaria, che questa dittatura conserva l’originaria matrice rivoluzionaria: è il Che Kvara che indica e disegna il gol dell’avvenire: “Hasta Victor Victoria, siempre” (questa me l’ha ispirata il solito amico Cicero). Nel Napule minimalista e padrone del primo tempo dribbla e tira, indi lo show della ripresa: il rigore e quell’assist a Osimhen che lo fa diventare Cuor di Kvara nel mese di San Valentino – 8,5

Anche nel nulla più noioso, Kvara riesce sempre ad inventare qualcosa. Se di Osimhen stupisce lo strapotere fisico, di Kvara l’istinto creativo. E che freddezza stupenda nel tirare il rigore! – 9 

NDOMBELE dal 73’. Osa qualcosa in più rispetto alla mera gestione – 6

Senza voto

SPALLETTI. Ha pronunciato sante parole sul raddoppio da fare in Europa. La forza è forza (più che fame) e questo Napule mi piace immaginarlo anche come la sua papera Biancaneve. E già: Biancaneve e sei nani (le due milanesi, le due romane, l’Atalanta e i penalizzati). Gaudeamus igitur (ma con moderazione e sobrietà) – 9

Non smette mai di urlare per pungolare i suoi. Non tollera distrazioni né momenti bui. Questo Napoli è meraviglioso, ma credo che con un altro allenatore non potrebbe mai funzionare così bene. Se la testa del Napoli è così salda sul campo, il merito è soltanto suo – 10

ARBITRO DI BELLO. Bravissimo – 7

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