Raspadori: «Il Napoli non fa passaggi all’indietro. La città? Non sono abituato al caos ma è affetto»

Alla Gazzetta: «Champions? Non ci sono limiti. Devo avere la forza di dire no, altrimenti tornerei a casa ogni giorno con quindici mozzarelle...»

Demme Raspadori report Napoli Ajax Napoli-Villarreal

Giacomo Raspadori intervistato dalla Gazzetta dello Sport

Perché nel Napoli qualunque attaccante segna a ripetizione?

«Perché il calcio che sviluppiamo fin dalla rimessa in gioco di Meret ha un solo obiettivo: il gol. Non conosciamo retropassaggi,
andiamo in profondità, creiamo situazioni offensive. Spalletti ha capito che, per le nostre caratteristiche, era più facile arrivare al risultato attraverso il bel gioco».

Ora non dica che la parola scudetto è vietata…

«Sarebbe ipocrita non parlarne. Una grande occasione costruita con il lavoro di tutti i giorni. È dalla prima giornata che ce lo siamo messo in testa, la mentalità è stata quella giusta, pazzesco l’affetto dei tifosi. Viaggiamo senza mai ricordare di avere dieci, quindici punti di vantaggio, pensando solo a farne altri tre nella prossima. E se gli avversari perdono non ne parliamo».

C’è anche la Champions. Se c’è una squadra che in Europa ha giocato bene è il Napoli.

«Altra grande occasione. Se manteniamo concretezza e spensieratezza, in Europa non ci sono limiti. Questione di mentalità, guardiamo solo noi stessi. L’Eintracht è una squadra europea, sempre all’attacco, testa sgombra. Non so se siamo favoriti, ma
abbiamo tutto per superare il turno».

Cos’è Napoli, uno stato della mente?

«La prima cosa che si sente è che Napoli città e Napoli squadra vanno di pari passo. Gioiscono e sono tristi assieme. Da nessuna parte il calcio è così. Vivo a Posillipo. Per chi, come me, non è abituato è incredibile alzarsi e vedere il mare da casa. E l’inverno non c’è stato».

Si sente napoletano?

«Sì. Forse da sempre. Mi dicevano che avevo la “cazzimma” napoletana per il mio modo di stare in campo. Spalletti l’ha percepito
subito. Giocando ogni tre giorni non ho il tempo di godermi la città, lo farò d’estate».

Cosa non le piace di Napoli?

«Non sono abituato al suo caos, camminare inosservato è impossibile, ma il caos è affetto. Devo avere la forza di dire no, altrimenti tornerei a casa ogni giorno con quindici mozzarelle… (ride, ndr)».

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