ilNapolista

Salernitana-Napoli 0-2, pagelle / Lo strapotere Osimhen e le notti bianche di Spalletti

Che ha passato Zielinski? Esposto al gelo e alla pioggia, il giovane Meret è sempre reattivo. Per comprendere Ndombele bisogna rileggere Zarathustra

Salernitana-Napoli 0-2, pagelle / Lo strapotere Osimhen e le notti bianche di Spalletti
Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen (Top) goes for a kick during the Italian Serie A football match between Salernitana and Napoli on January 21, 2023 at the Arigis stadium in Salerno. Filippo MONTEFORTE / AFP

La pagelle di Salernitana-Napoli 0-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. Esposto al gelo e alla pioggia, il giovane Meret più che altro si esercita nella costruzione dal basso. Poi, quando la partita sembra volgere al termine, ecco che all’82’ la cappellata del Capitano – che sbatte la pelota addosso a Lobo – gli mette davanti l’ex polacco prodigio e l’audace Meret sfodera il suo talento deviando il tiro sul palo. Bravissimo, come già alla fine del primo tempo contro i neopenalizzati – 7

Un portiere deve essere reattivo. E chi è più reattivo di uno che sta là fermo a prendere pioggia tutta la serata e poi salva la porta l’unica volta che conta? – 7

DI LORENZO. L’Euroappuntato è Zelig, Ilaria. Uno Zelig marcatore che scassina il lucchetto dell’Arechi qualche secondo dopo la fine del recupero del primo tempo. Nella ripresa si diverte in tanti ruoli fino all’attimo fuggente descritto sopra all’82’. Se i dettagli vanno curati, allora va detto che talvolta il Capitano dovrebbe dosare la forza dei suoi passaggi. Quello scaraventato sul povero Lobo non era il primo sciagurato oggi, ma il terzo e questo gli vale mezzo punto in meno – 6,5

Ha fatto un gol bellissimo, Fabrizio, nonostante quel pallone sanguinario. La sua capacità di interpretare più ruoli è meravigliosa – 6,5

RRAHMANI. Amir e Kim fanno a turno l’elastico da cui rimbalza il poderoso giro palla del Napule dittatore del campo e del campionato. E chiamarlo tiki-taka è certamente una riduzione nonché un’onta ché il gestionismo ossessivo della squadra è griffato da tre effe: ferocia, fame e fantasia. La bellezza fine a se stessa non c’entra nulla – 6,5

Non ha granché da fare nemmeno lui, ma lo fa con attenzione e precisione – 6

KIM. Il Monaco Guerriero qualche colpo lo perde, sempre a proposito di dettagli: manca la palla sul solito Piatek al 44’ e deve rimediare con un calcione (involontario) in faccia, macchiandosi di giallo. Poca roba, intendiamoci – 6

Quel giallo dimostra che non era al massimo della condizione, tanto che Spalletti ad un certo punto gli ha chiesto se riuscisse a rimanere in campo oppure no. Il giallo, comunque, non lo condiziona minimamente: da qui si vede quando uno è tosto oppure no – 6

MARIO RUI. Marittiello è uno degli azzurri di prima fila nell’immaginazione al potere. Il lusitano immagina traversoni e corridoi e il suo sinistro li trasporta dalla caverna delle idee alla realtà – 7

Da lui nasce l’azione del gol di Di Lorenzo. Peccato per quel tiro che non va come dovrebbe. E pure per la punizione lasciata a Zielinski – 7

ANGUISSA. Emblematica la sua invenzione, negli ultimi sette secondi del primo tempo. Zambo dava la sensazione di un’indolenza senza sbocchi. Invece. Invece si porta la palla avanti, triangola con Marittiello, indi entra in area e dal fondo serve  l’Europpuntato per lo zero a uno. E in quel momento è un gol che stronca i iervoliniani, nel corpo e nella testa – 6,5

E’ come dici tu: sembrava quasi irritante nella sua indolenza, poi si è inventato quella bellezza in tandem con Marittiello. Un’azione splendida per un gol bellissimo – 6,5

LOBOTKA. Come si fa non chiamarlo Robotka, Ilaria? Per stare novanta minuti nella terra di mezzo a dare lo spin al giro palla senza mai prendere fiato, devi essere per forza un calcolatore umano tenace e resistente – 6,5

Però che leggerezza, Fabrizio, quell’unica che avrebbe potuto riaprire la partita! Ma come si fa a mettere meno di 6 a un Lobo così? – 6,5

ZIELINSKI. Perlopiù vaga, a corto di fantasia e di idee. Eppure Piotr è di quelli che l’immaginazione ce l’hanno. Ma va bene così – 6

Spompato, distratto, ma che ha passato Zielinski? Ha un’aria di sufficienza, di sconfitta. A volte mi chiedo – ieri sera l’ho fatto – se Spalletti lo metta in campo per testare la sua resistenza mentale o per metterlo alla prova in qualche modo. Se è così, ieri ha deluso il suo mister ancora una volta – 5 

NDOMBELE dall’85’. Esterna la sua essenza nicciana due volte: quando penetra in area e non si pone il problema di passarla, perdendosi sul fondo. E poi quando a gioco fermo scaraventa la palla lontano. Per comprendere Ndombele bisogna rileggere “Così parlò Zarathustra” – senza voto

Senza voto

LOZANO. El Tav tiene pelota, la protegge, sovente supera l’uomo venendo steso e infine recupera in difesa – 6,5

Forse una delle sue migliori partite ultimamente – 6,5

POLITANO dall’85’. Senza voto

Senza voto

OSIMHEN. Victor Victoria fa tredici nel Napule cinquantino. Ostenta un repertorio da autentico portento, di testa e di piede, e segna da falco, ribattendo in rete la pelota rimbalzata dal palo inciso da Elmas – 7,5

È una certezza, oltre che una sentenza. Il suo strapotere fisico è impressionante. Per abbatterlo devono provarci in due, spesso in tre. Per Osimhen sembra quasi non bastino i numeri concessi per dare voti – 9

SIMEONE. Senza voto

Senza voto

ELMAS. Il Macedone del Nord cerca con insistenza il momento giusto, che arriva subito all’inizio della ripresa: tiro, palo e gol di Victor Victoria come detto – 7

Non si risparmia mai, come ha detto Spalletti in conferenza stampa. Il gol lo ha segnato Osimhen, ma porta anche la sua firma – 7

SPALLETTI. Mi piacerebbe, Ilaria, dilungarmi sul legame tra la citazione toscana di “chi ha fame non ha sonno” e le notti bianche dell’amato Dostoevskij a San Pietroburgo, laddove Luciano in the sky non arrivò secondo. Ma lo spazio è tiranno e bisogna scrivere questo numero spaventoso: 50. Mamma mia – 8

Il predominio del Napoli di Spalletti è impressionante quasi quanto il predominio fisico di Osimhen che ne è uno dei simboli. Il Napoli visto ieri non ha nemmeno esagerato nel dispendio di energie. Una vittoria in scioltezza, con serenità, senza eccesso di ansie. La cosa più bella di questa squadra è che – a parte un paio di elementi della vecchia guardia – ha capito perfettamente di che pasta è fatta. Sa quanto vale. Ed il merito è interamente di Spalletti – 9

ARBITRO CHIFFI. Si è limitato a vigilare sul giro palla del Napule. Tutto qui – 6

ilnapolista © riproduzione riservata