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Il vizietto di Gravina il presidente cui piacciono le invasioni di campo

Dalla nota cena con Agnelli emersa nell’inchiesta alla campagna elettorale per la presidenza della Lega Pro. Non dovrebbe avere un ruolo terzo?

Il vizietto di Gravina il presidente cui piacciono le invasioni di campo
New President of the Italian Football Federation (FIGC), Gabriele Gravina celebrates following the vote during the elective assembly of the FIGC on October 22, 2018 at the Hilton hotel of Rome's Fiumicino airport. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Il suo è proprio un “vizietto”. Mentre infuria la tempesta dello scandalo Juventus, e si annunciano sospensioni clamorose dei giocatori coinvolti nella “spalmatura” degli stipendi nei mesi successivi, il presidente della Federazione italiana gioco calcio (Figc) fa campagna elettorale. No, non per le elezioni regionali del Lazio o della Lombardia, ma per il presidente della Lega Pro. Gabriele Gravina, va subito precisato, non ha commesso alcun reato, in questo caso, ma per decenza, correttezza dovrebbe astenersi dal partecipare a questa campagna elettorale.

Sia chiaro, il candidato sponsorizzato, Matteo Marani, vicedirettore di Sky Sport, non è in discussione. Come non lo è neppure l’altro candidato, Marcel Vulpis, presidente vicario uscente della Lega Pro (che organizza il campionato di serie C).

Due giornalisti per una carica importante. La nota stonata, in questa vicenda, è la campagna elettorale per uno dei due candidati di chi dovrebbe avere un ruolo terzo. Ma lui, Gabriele Gravina, non è la prima volta che incappa in incidenti di questo tipo. L’ultimo, per la verità, è ben più grave. È venuto alla luce nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torino sulle plusvalenze della Juventus.

Il giorno dopo quella riunione riservata al parco della Mandria, nella tenuta della famiglia Agnelli di Fiano, Andrea Agnelli commentò in una conversazione intercettata: “Spero che nasca qualcosa di utile, sennò ci schiantiamo pian pianino”.
Ora, che il presidente della Federcalcio partecipi, il 23 settembre del 2021, a una riunione riservata con sei dirigenti di sei squadre di serie A e il presidente della Lega calcio, Paolo Dal Pino, è materia di approfondimento investigativo. Ufficialmente in quella riunione si discusse della creazione di una nuova media company partecipata di fondi d’investimento, per gestire i diritti televisivi.

Gravina si è difeso sostenendo di essere stato invitato a quell’incontro e come atto di cortesia vi partecipò. Ma da presidente della Federcalcio perché fare la campagna elettorale per uno dei candidati della Lega Pro?

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