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«Gollini è un prodotto dell’eccellente scuola italiana dei portieri»

Intervista al preparatore dei portieri Luca Sorrentino: «è uno di quei pochi portieri italiani che può vantare esperienza di Premier League»

«Gollini è un prodotto dell’eccellente scuola italiana dei portieri»

È l’unica operazione che il Napoli di Giuntoli ha concluso nel mercato di gennaio. Pierluigi Gollini (ventisettenne bolognese di proprietà dell’Atalanta; 1.94 m per 90 Kg) è nel giro della Nazionale azzurra, nel 2021 giocava al Tottenham Hotspur, dalla  Fiorentina ha deciso di venire a Napoli e sostituire – con un gioco di prestiti – un profilo come quello di Salvatore Sirigu, 36enne  che ha giocato titolare solo in preparazione con la Juve Stabia. Lo abbiamo chiesto al nostro esperto, il preparatore dei portieri napoletano – già in forza al Napoli -, Luca Sorrentino.

Che tipo di portiere è Gollini, differenze con Meret?

“Gollini come Meret è un prodotto della scuola portieri italiana nella quale la cura di tutti gli aspetti per la formazione di un portiere sono studiati attentamente, ma quelli tecnici vengono allenati maniacalmente. Pertanto le differenze tra Gollini e Meret o qualsiasi altro portiere di scuola italiana è la capacità del singolo di mettere a servizio della propria squadra tutto quanto esperito per un rendimento di alto profilo. Ma non sempre succede”.

È un secondo portiere a tuo giudizio?

“Nel calcio moderno non esiste più il numero 12. Ci sono professionisti che sposano un progetto e pertanto sono a disposizione del Mister nei tempi e modi che lui ritenga opportuno per raggiungere il traguardo prefissato. Nel caso del Napoli società che compete per traguardi molto ambiziosi in campo nazionale e internazionale non si può pensare di avere un atleta il quale nel momento in cui viene schierato possa credere di essere un secondo di qualcuno”.

Perché, allora, Gollini sí e Sirigu no?

“Sembra che dietro questa decisione ci sia anche la volontà di Sirigu. Quando ci sono situazioni del genere senza conoscere a fondo le cause si deve prendere atto dell’evento ed avere rispetto per le scelte prese”.

Come mai a Firenze Gollini non è riuscito ad emergere ed è rimasto dietro Terracciano?

“Come ho detto prima non sempre si è in grado di esprimere il proprio valore. Le cause possono essere tante e bisogna essere in quel contesto per capire. Gollini è uno di quei pochi portieri italiani che può vantare esperienza di Premier League e questo dice tanto a suo favore. E poi non è la prima volta che un calciatore messo nelle condizioni giuste possa ritrovare sé stesso e regalare alla propria squadra performance di alto profilo. Meret docet!”.

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