«Lo sport alimenta l’inquinamento e ora sta pagando l’effetto boomerang» (Marca)

Tennis, F1, Calcio, Sci, golf, tutti inquinano a vario titolo. Pancho Campo, fondatore del Planet Future Foundation: "Il cambiamento climatico è già arrivato"

formula uno Brad Pitt

Silverstone (Inghilterra) 03/07/2022 - gara F1 / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Guanyu Zhou ONLY ITALY

Un interessante approfondimento su Marca, mette in relazione il cambiamento climatico con lo sport e i danni che questo causa all’ambiente.

Già durante il Mondiale in Qatar il tema era salito in cima alle priorità, con l’accusa all’organizzazione di attuare il Greenwashing: “Ad esempio, la Coppa del Mondo in Qatar è stata presentata come un evento a impronta di carbonio neutrale… ma calcolatrice alla mano sono 3,6 i megatoni emessi.

Il quotidiano spagnolo usale le parole, e l’attività, di Pancho Campo, ex allenatore di tennis “insieme al leggendario Nick Bolletieri e a tennisti come Agassi o Edberg”.

Dopo aver abbandonato l’agonismo, Campo ha lavorato fianco a fianco con l’ex segretario generale della Nazioni Unite Kofi Annan, con Barack Obama e Al Gore e collaborato con Sting ed Enrique Iglesias. Ha fondato una fondazione, la Planet Future Foundation, grazie alla quale si impegna, come scrive Marca, “per lasciare un’eredità alle nuove generazioni.” Campo spiega il suo impegno in un video su You Tube.

Tuttavia, è difficile contestare numeri come quelli che indicano che, in Spagna, dal 2006 abbiamo avuto sei delle dieci  temperature medie più alte dell’autunno dell’ultimo mezzo secolo. Nel 2015, la comunità internazionale si è impegnata alla Conferenza di Parigi per evitare che le temperature globali aumentino in media di 1,5 gradi ma, secondo la NASA, al ritmo attuale quella cifra sarà raggiunta in 10 anni e due gradi nel mezzo del secolo.

I danni derivati da un cambiamento climatico si conoscono ma non ci si rende conto della portata e allora Campo ha provato a fornire esempio concreti di problemi che già affliggono il mondo dello sport.

Ad esempio, “gli sport invernali ne risentono”, afferma Campo. “Nei Giochi invernali, da Sochi 2014, la neve artificiale non è più una risorsa ma un elemento fondamentale”. E questa neve innesca costi oltre ad essere di qualità inferiore per competere. Atleti come Lucas Eguíbar o Ander Mirambell attestano che, ogni anno, le temperature medie sono più calde e il clima più irregolare.

Uno studio dell’Università di Waterloo afferma che di questo passo solo Sapporo, in Giappone, potrà ospitare le Olimpiadi invernali del 2080. “La località boliviana di Chacaltaya, a 5.400 metri sul livello del mare, ha esaurito la neve nel 2009. E nel 2022 abbiamo potuto constatare che la Coppa del Mondo invernale di salto con gli sci è dovuta iniziare – a Wisla, in Polonia – senza neve.”

Anche il tennis risente già adesso del cambiamento climatico: “L’Australian Open, l’evento tradizionalmente più ‘caldo’, ha dovuto rafforzare le sue regole contro il calore. [Quando si gioca in] campi coperti, è necessaria l’aria condizionata, “che a sua volta genera anche serra gas”, dice Campo. La combinazione di caldo estremo e siccità favorisce gli incendi, che aggiungono inquinamento. Ai Giochi olimpici estivi di Tokyo 2020 , la maratona e la marcia si sono svolte proprio a Sapporo, perché il caldo ha reso impraticabile la loro pratica a Tokyo.” Ma inquina anche, come continua Marca: “Il grosso delle emissioni sono i tanti viaggi che genera, ma viene utilizzata anche una quantità enorme di plastica . Poi, le piste sintetiche sono realizzate con derivati ​​del petrolio.”

Anche il golf. Scrive Marca: “In Florida, mecca di questo sport, nella stessa Miami si stanno riformando le strade a causa dell’innalzamento del livello del mare, ma questo non si può fare sui campi da golf e sono esposti a frequenti allagamenti dopo una ‘semplice’ pioggia. Giocatori come Ernie Els e Tiger Woods si sono espressi per “naturalizzare” i percorsi, quindi non richiedono molta manutenzione o acqua.

Le parole di Campo sono un monito per tutto il mondo sportivo: «Lo sport lascia una grande impronta di carbonio, pari a quella di interi Paesi . Vengono emessi gas inquinanti dalla costruzione degli stadi, perché il cemento è più inquinante del petrolio, i viaggi, la produzione di erba sintetica, l’aria condizionata». Per non parlare della pratica del Greenwashing, cioè la pratica di definirsi ecosostenibili senza esserlo davvero.

A parte le costruzioni in cemento, la maggior parte delle emissioni proviene dai trasporti . Nel caso della Formula 1 e del motociclismo , le emissioni da competizione sono trascurabili: quasi tutte provengono dallo spostamento di attrezzature, materiali e seguaci. […] E con eventi come il GP di Singapore notturno, enormi generatori diesel rimangono accesi tutta la settimana per mantenere l’illuminazione accesa giorno e notte.”

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