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Grassani sulla Juve: «Non si può escludere la retrocessione o la revoca dello scudetto»

Al Messaggero: «L’eventuale pena sportiva dovrà essere afflittiva e bisognerà vedere se le violazioni hanno inciso sull’iscrizione ai campionati».

Grassani sulla Juve: «Non si può escludere la retrocessione o la revoca dello scudetto»
Db Torino 30/05/2017 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni della Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann

Il Messaggero intervista l’avvocato Mattia Grassani sulla questione relativa alla manovra stipendi della Juventus, finita nel mirino della Procura Figc dopo che il club bianconero è stato assolto per la questione plusvalenze. A Grassani viene chiesto quale scenario si delinea per la Juventus.

«Senza precedenti, anche perché riguarda la squadra più titolata che è già uscita con le ossa rotte nel 2006 da un altro procedimento. Le dimissioni in blocco di tutto il Cda ci ripropongono l’azzeramento che ci fu per Calciopoli, un modo per attutire le possibili conseguenze. Ora sta piovendo ma potrebbe grandinare. C’è anche l’aspetto borsistico, un azionista della Juve potrebbe rivendicare i danni».

Che margini ha la giustizia sportiva?

«Tutti dicono che si oscilla tra ammenda e penalizzazione, ma se le operazioni, non marginali, avessero avuto un impatto decisivo nei bilanci della Juve, garantendone la sopravvivenza, sarebbe un altro esempio di doping amministrativo, e allora i punti di penalizzazione sarebbero tanti».

Grassani dichiara che la pena dovrebbe essere afflittiva.

«Questo potrebbe essere lo spartiacque. Il primo requisito è che la sanzione abbia un effetto punitivo, e poi bisognerà tener conto di quanto – ripeto – le presunte violazione abbiano inciso sull’iscrizione ai campionati, drogando la parità competitività competitiva, perché in quel caso la sanzione sarebbe pesante. Retrocessione o scudetto revocato? Non mi sento di escluderlo».

E a quale campionato dovrebbe riferirsi l’eventuale penalizzazione?

«La mole della documentazione e delle attività non ci consente di dire che il “quando” si riferisca alla stretta attualità, ma non prima della primavera del 2023. Se poi si dovesse andare oltre, sempre per il concetto di afflittività, la pena sanzione sarebbe differita al prossimo torneo».

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