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Grassani: «Ci sono arbitrati pendenti con Insigne, Ospina, Fabian, con loro sarebbe difficile allenarsi»

A Radio Crc. La scelta di De Laurentiis è stata una scelta di armonia, i fatti post Salisburgo testimoniano come di armonia non ce ne fosse tanta».

Grassani: «Ci sono arbitrati pendenti con Insigne, Ospina, Fabian, con loro sarebbe difficile allenarsi»
Presidente della squadra del Napoli Aurelio De Laurentiis e preoduttore cinematografico

Grassani e le conseguenze dell’ammutinamento. Continua il contenzioso tra Adl e alcuni ex calciatori del Napoli in merito alla vicenda dell’ammutinamento del novembre 2019. Una vicenda ancora nebulosa, le cui scorie non sono state ancora del tutto smaltite.

L’avvocato Mattia Grassani, legale del Napoli, ne ha parlato intervenendo alla trasmissione “Si Gonfia la Rete” a Radio Crc.

«Il procedimento arbitrale dei casi già definiti (Maksimovic, Hysaj e Allan) ha sancito che la squadra aveva correttamente indetto un ritiro per raggiungere migliori obiettivi. Quel ritiro non era punitivo. Avere in rosa giocatori con cui c’è ancora un qualcosa in corso non avrebbe aiutato. Ci sono altri arbitrati pendenti come Insigne, Ospina, Fabian e aspettiamo Koulibaly. È ovvio che se questi giocatori fossero ancora in squadra sarebbe difficile allenarsi e andare poi qualche settimana dopo in tribunale. La scelta del presidente Adl è stata una scelta di armonia, i fatti post Salisburgo testimoniano come di armonia non ce ne fosse tanta».

Nello specifico, per quanto concerne Allan:

«Il ricorso di Allan? Il tribunale del lavoro di Napoli ha certificato che quanto riportato, in merito alla multa, è tutto dimostrato e vero… per questo ha respinto il ricorso. La domanda di Allan era nullità del lodo arbitrale, passando dai 170 mila a 0, e alla fine sono rimasti i 170 mila. Quella sera dentro lo spogliatoio ci furono comportamenti del tutto inappropriati, quello di Allan il più grave di tutti. Quello che emerso nell’arbitrato, in maniera approfondita dopo molti testimoni, è che c’è una spaccata insubordinazione collettiva capeggiata da Allan, che si fece portatore di una carica aggressiva e violenta contro il vice presidente Edo De Laurentiis. Il tribunale ha certificato che l’obiettivo di Allan era caricare fisicamente il vicepresidente, venne fermato dal direttore Giuntoli».

Grassani dichiara guerra al calciatore brasiliano.

«C’è quella frase, veramente volgare e grave, che disprezza la società: “devi dire a tuo padre che i 100 mila euro ve li potete mettere a quel posto”. Non perderemo un giorno per agire, il calciatore ha fatto sapere che quella cifra difficilmente la vorrà pagare. Siamo pronti a partire per Dubai e se ci sarà qualcosa da pignorare non ci fermeremo, perché atteggiamenti come questi vanno perseguiti altrimenti questi personaggi non capiranno mai cosa sia il rispetto e il riconoscimento di chi ti ha dato tanto. La società si attiverà per pignorare tutto ciò che è riconducibile ad Allan».

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