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È rimasto lo sport a parlare il politichese, Abodi parla di attenzione attiva (do you remember Pinelli?)

Il neo ministro sulla Juventus: «temi che vanno risolti a livello sistemico, senza un approccio giustizialista. Bisogna ridare credibilità al sistema calcio»

È rimasto lo sport a parlare il politichese, Abodi parla di attenzione attiva (do you remember Pinelli?)
An Milano 17/11/2014 - premio internazionale 'Il bello del calcio' / foto Andrea Ninni/Image Sport nella foto: Andrea Abodi

Abodi, neoministro dello Sport, non delude. Dal malore attivo di pinelliana memoria, all’attenzione attiva che il calcio deve avere in un periodo come questo. Il calcio, lo sport sono gli ultimi ambiti in cui in Italia si continua a parlare il politiche se Prima Repubblica. Va detto che i rappresentanti della Prima Repubblica riempivano le loro parole con maggior frequenza rispetto agli uomini di sport di oggi. Nello sport di concetti concreti se ne trovano pochi, diciamo quasi nessuno: è tutto linguaggio rarefatto.

Anche la cornice in cui Andrea Abodi è tornato a parlare è molto Prima Repubblica: i sessant’anni dell’Unpli, ossia Unione nazionale pro loco d’Italia.

Abodi ha parlato di attenzione attiva. Ecco le sue parole:

“Bisogna mantenere un’attenzione attiva, ci sono organismi sportivi e la giustizia ordinaria che devono  intervenire prima del sottoscritto, ho la responsabilità di contribuire a non abbassare l’attenzione, sono temi che vanno risolti a livello sistemico. C’è la volontà di non voler mettere la polvere sotto il tappeto, credo che i problemi vadano affrontati senza avere un approccio giustizialista, senza avere un approccio superficiale ma avendo la capacità di andare in profondità, per ridare credibilità a un sistema che vive non solo di passione ma anche di credibilità”. 

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