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De Laurentiis: «Della Juve non parlo. Il calcio è malato dall’alto»

Il presidente del Napoli: «Non si vuole capire che non ci sono risorse per andare avanti. Non si fa la rivoluzione perché poi bisogna essere rieletti»

De Laurentiis: «Della Juve non parlo. Il calcio è malato dall’alto»
Conferenza stampa del presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti per la presentazione del prossimo ritiro in Trentino val di sole della squadra del Napoli

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa a margine della presentazione del “Codice di giustizia sportiva Figc” organizzato dalla Giuffrè Francis Lefebvre. Ha parlato della situazione del calcio italiano e anche della vicenda giudiziaria che coinvolge la Juventus.

«Il Governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta c’erano gli schiavi, ma voi credete non ci siano più? Siamo tutti ancora schiavi. Schiavi di una situazione non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere pensionati felici. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese e questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Qual è la panacea per far star calmi e buoni tutti? Il calcio. Lo Stato non è stupido e lo sa, però lo ignora. Non è stupido. Altrimenti dovrebbe fare in modo che le leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti perché ci vogliono cinque minuti per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano. Il calcio è malato dall’alto: quando uno non vuole capire che non ci sono sufficienti risorse per andare avanti. Perché non si vuol fare la rivoluzione copernicana? Perché poi bisogna essere rieletti».

De Laurentiis ha parlato dell’inchiesta sulle plusvalenze e gli stipendi della Juventus.

«Non ne parlo. Ci penseranno i magistrati, non è compito mio. Mi dispiace che il calcio, ma non è solo un problema italiano, non sia portatore sempre dei valori che dovrebbero essere di esempio per le nuove generazioni».

Gli è stato chiesto se ritiene che possa esserci una nuova Calciopoli. De Laurentiis ha risposto:

«Non sta a me stabilirlo, lo ripeto».

E sul Napoli, in tournée in Turchia:

«Lasciamoli allenare sereni».

Su Hamsik, che ha trascorso delle ore con la squadra.

«Hamsik è una colonna del Napoli e rappresenta la mia storia napoletana, io da 18 anni sono col Napoli e lui è stato un capitano esemplare e una persona formidabile. Ce ne fossero come lui…».

La Superlega può essere una soluzione?

«Voi dovete farmi una favore. Andate su Netflix e guardate le quattro puntate su FIFA: così per le vostre domande avrete anche delle risposte».

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