Scrive il quotidiano: “Il caso D’Onofrio ha dimostrato l’incapacità dell’attuale governance di gestire l’AIA”. In caso di commissariamento “verrà scelto o un ex arbitro oppure un mister x esterno che possa restituire unità”.
Lunedì 19 dicembre si terrà il tanto atteso Consiglio Federale annunciato dal presidente Gravina e all’ordine del giorno ci sarà la spinosa questione della “Situazione dell’Associazione Italiana arbitri”, ne avevamo già scritto qualche giorno fa.
A riportare il generale stato di inquietudine della Federazione è il CorSport. A preoccupare la Figc non è soltanto la questione che coinvolge il presidente dell’Aia (è ancora in carica) Trentalange, o comunque non la preoccupazione principale. Piuttosto ai vertici della Federazione preoccupa molto la situazione di tutta la struttura arbitrale.
Infatti la vicenda D’Onofrio è solo la punta del famoso iceberg. Il caso ha mostrato come all’Aia ci sia una generale incapacità di governance, infatti il Corriere dello Sport scrive: “Il caso D’Onofrio ha dimostrato l’incapacità dell’attuale governance di gestire l’AIA, di avere poca credibilità, più impegnati a rese dei conti interne che ad altro.”
La notizia riportata dal quotidiano sportivo aggiunge che potrebbe essere concreta l’ipotesi di commissariamento dell’Aia. In questo caso, scrive il Corriere, “verrà scelto o un ex arbitro (girano i nomi di Rizzoli e Rosetti) avulso dalla faida Nicchi-Trentalange (difficile trovarlo) oppure un mister X esterno a quel mondo, che possa restituire unità.”
L’ipotesi è, appunto, concreta per diversi motivi. Primo fra tutti la ferma intenzione del presidente di non dimettersi, come da lui stesso dichiarato. L’Aia dal suo canto ha convocato un Comitato Nazionale durante il quale, si legge fra i punti all’ordine del giorno, le “comunicazione del presidente” saranno effettuato dopo aver messo sul tavolo le “proposte di modifica del regolamento dell’Aia”.
Il Corriere dello Sport si chiede se all’Aia abbiano qualcosa in mente.