Se il Napoli si dovesse smarrire, come già successo, la rivale è la Juventus (La Stampa)
Garanzini: se regge quel passo, potrebbe non essercene per nessuno. La Juve più temibile delle milanesi, ha subito sin qui solo sette gol

Mg Torino 06/11/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gleison Bremer
Se il Napoli si dovesse smarrire. Se il Napoli dovesse rallentare. Ne scrive su La Stampa Gigi Garanzini che in questa stagione – come e più di altri – ha ricoperto di elogi la squadra di Spalletti.
Lassù, ma proprio lassù per gioco e risultati c’è il Napoli. Con una media di due gol e mezzo a partita, ben inferiore peraltro a quella strepitosa del girone di Champions. Se regge quel passo, potrebbe non essercene per nessuno. E la rosa autorizza a pensarlo visto che, per fare un solo esempio, se salta due partite Kvara, sino a qui protagonista assoluto, entra Elmas che gioca, brilla e segna esattamente come il titolare. Se invece il Napoli strada facendo si dovesse smarrire, come in passato è successo, la prima da tener d’occhio potrebbe essere proprio la Juventus. Più delle milanesi, perché la sensazione palpabile è che abbia ritrovato il passo. E perché questo è un campionato in cui si segna abbastanza poco, meno comunque degli scorsi anni. E se dovessero essere le difese a determinare il verdetto, la migliore di gran lunga sino a qui è proprio quella della Juve con 7 gol subìti. Si parla dell’anno che verrà. Ma nel dargli appuntamento tanto vale buttar lì una riflessione a futura memoria.
«Il Napoli rallenterà? Crollerà? Concederà qualcosa?». E via alle tesi più disparate, cose come «certamente a gennaio sarà un altro torneo», o «non sono abituati a gestire campionato e coppa», fino a «Spalletti cala sempre». Tutte boiate. Questo Napoli non solo ha accumulato un vantaggio consistente, ma ha dato ampia dimostrazione di non prescindere da questo o quello: se ha fatto meno del fenomeno Kvara, può fare a meno di tutti. In più – diciamolo – le inseguitrici non spaventano più di tanto. Chi più, chi meno, tutte hanno difetti manifesti e alibi auto-indotti («siamo stati sfortunati, ma con l’anno nuovo vedrete…»). Eh, vedremo. Intanto però tocca fare ammenda: la passata estate nessuno tranne De Laurentiis credeva a un Napoli così forte, probabilmente neanche il suo allenatore. Se qualcuno vi dice il contrario e «io l’avevo detto», banalmente, dice una balla. Buon “letargo” a tutti.