Nuova accusa dei pm alla Juve: pagamenti in nero agli agenti dei calciatori minorenni
Su Repubblica Torino. In un file excel cifre e nomi degli agenti coinvolti. Una prassi per aggirare il divieto di pagare agenti di calciatori minorenni

Mg Parigi 06/09/2022 - Champions League / Paris Saint Germain-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli
Secondo quanto scrive Repubblica Torino, ci sono nuove accuse a carico della Juve nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze. E’ spuntato un registro su cui sono appuntati i nomi di calciatori, dei loro agenti e dei manager bianconeri che pagavano i baby calciatori con conti paralleli. I nomi e le cifre erano veri, ma le causali finte: pagamenti in nero per diversi milioni di euro. Repubblica scrive:
“Un registro con i nomi di calciatori, dei loro agenti, dei manager bianconeri con cui avevano preso accordi e gli importi da pagare. I nomi e le cifre erano veri, ma le causali erano finte: una contabilità parallela, per i pagamenti “in nero” dei procuratori, che valeva milioni di euro. Di quelle cifre non c’era traccia nei bilanci ufficiali, ma era tutto riportato su fogli Excel trovati dagli investigatori che hanno messo sotto accusa i conti della Juve. La ragione di tanta segretezza starebbe nel fatto che gli agenti per legge non possono ricevere alcun compenso quando rappresentano un calciatore minorenne. Una regola aggirata, per i pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello, attraverso false fatture per operazioni inesistenti. Bastava trovare un giocatore adulto e “scarico”, ovvero senza agente, per mettere su di lui quella provvigione che non poteva essere pagata per la compravendita di un minorenne. Transazioni così numerose da dover tenere un “registro””.
Nei file sequestrati, spiega il quotidiano, ci sono nomi di diversi procuratori sportivi (anche Davide Lippi), nessuno dei quali, al momento è indagato.
“ma all’attenzione degli investigatori ci sono le operazioni fatte negli anni con diversi baby calciatori. Per portare un giovanissimo talento nel club si potevano chiedere 50, 100, anche 200mila euro che però non potevano essere incassati subito. E quei crediti — che a gennaio 2020 valevano complessivamente otto milioni e mezzo di euro
— rimanevano sospesi anche a lungo. In alcuni casi si trovava il modo di pagare il manager dopo due o tre stagioni, al compimento dei 18 anni del giocatore. In altri casi i compensi indebiti sarebbero stati pagati attraverso fatture fittizie di manager che non erano i loro procuratori abituali e non avrebbero proprio svolto alcun ruolo.
Nelle intercettazioni, la frase «appena ho un’operazione scarica ti avviso», che gli investigatori considerano accreditare la propria ipotesi.