Barbano: senza la fantasia del georgiano, le occasioni di passare tra le linee si riducono. Lobotka ha un radar al posto del cervello
Kvara. Sempre lui. Kvaratskhelia fa discutere anche quando non c’è e anche quando non c’è e si vince. Perché è un numero uno e come tale si parla sempre di lui. Luciano Spalletti, chissà perché, fa fatica ad accettare questa ovvietà che probabilmente, invece i compagni accettano con naturalezza.
Alessandro Barbano ne scrive sul Corriere dello Sport:
E tuttavia dire che a Bergamo l’assenza di Kvara non si sia sentita sarebbe una pietosa bugia. Il diligente e risoluto Elmas ha regalato la vittoria a Spalletti e poi l’ha difesa con un’attenta copertura sulla sua trequarti sinistra. Ma senza la fantasia del georgiano le occasioni di passare tra le linee si riducono.
Per poi aggiungere:
il Napoli si è preso ciò che ha ampiamente meritato. Con un predominio a centrocampo mai in discussione, dove Lobotka dirige il gioco con una mobilità pari alla sua intuitività sensoriale, che gli consente di virare a destra e a sinistra, avanti e indietro, come se avesse un radar al posto del cervello. Pur osando talvolta con la palla ai piedi più di ciò che sarebbe concesso a qualunque regista, non perde in novanta minuti un solo possesso. La sua intelligenza tattica è la forma razionale della bellezza azzurra.
Su Kvara si sono divise anche le pagelle del Napolista:
SPALLETTI. Trova sempre il modo per guastare la festa. Credo sia stato Dotto, un giornalista suo amico, a scrivere che Spalletti è uno che non sa godersi la felicità. Mi riferisco a quella frase davvero brutta sul Che Kvara. Nel postpartita gli chiedono dell’assenza del georgiano e lui risponde con fastidio: “Sempre Kvara. I compagni non sono contenti di sentire questa storia di Kvara”. Non bastassero le auto rubate e le dietrologie complottiste su questi furti, adesso ci manca solo la rivolta anti-Kvara nello spogliatoio. Caro Spalletti, i fuoriclasse vanno protetti, non messi alla gogna. Sarebbe fuori posto ricordare il rapporto di Diego con i compagni ché Kvara non è Lui, ma i campioni vanno circondati d’amore, non sopportati o subìti. Che poi il Napule riesca a vincere senza Victor Victoria e poi anche senza Kvara questa è una cosa bella, di grande forza e mentalità. Detto questo, Spalletti merita applausi per la vittoria e il vuoto che si sta aprendo dietro agli azzurri. Sono 35 punti alla tredicesima: accadde anche nella stagione novantunista – 5
Secondo me, invece, ha ragione e lo ha dimostrato sul campo. Tutti quelli con cui ho parlato ieri erano convinti che avremmo perso perché non c’era Kvara: che assurdità! C’è evidentemente ancora chi dubita della forza incredibile di questa squadra, che ha collezionato vittorie senza Osimhen e che evidentemente può farcela anche a vincere senza il fantastico georgiano. Un allenatore deve essere come un buon padre di famiglia: è sbagliato contare solo su uno dei figli, mozzando le gambe e l’entusiasmo agli altri. Come pensi si debbano sentire i secondogeniti se i meriti vengono dati solo al primo nato? Ha fatto benissimo a dire quelle cose, per me e il voto dipende anche da questo. Non si costruisce un Napoli basato sul collettivo per poi sentirsi chiedere dell’unico che in campo non ci è andato. E’ sbagliato, scorretto, fuorviante. A lui spetta difendere il gruppo meraviglioso che ha assortito – 8