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I tifosi del Psg a Torino: assalto non violento alla chiesa costruita per la ritirata di Napoleone

In mille sul sagrato della Gran Madre, hanno srotolato lo striscione “Paris”, e sfoggiato una conoscenza storica che per i nostri ultras è fantascienza

I tifosi del Psg a Torino: assalto non violento alla chiesa costruita per la ritirata di Napoleone
Mg Torino 02/11/2022 - Champions League / Juventus-Paris Saint Germain / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: tifosi Paris Saint Germain

Non male i tifosi del Psg. Mostrano di conoscere la storia. Come dice quel tale – portoghese che allena la Roma – “chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio”. E così ieri pomeriggio, alla vigilia del match di Champions Juventus-Psg i tifosi del Paris Saint Germain hanno dato vita a quello che La Stampa di Torino – a nostro avviso con troppa enfasi, diciamo anche esagerazione – definisce sfregio.

In realtà è stata una manifestazione storico-culturale, rarissima, inesistente se pensiamo al livello della tifoseria organizzata italiana che ci sembra molto più impegnata sul versante criminale che non su quello culturale.

La Stampa scrive di

Sette minuti di “vendetta storica”. O almeno questa è la suggestione, non proprio calcistica. La chiesa della Gran Madre, costruita dopo la ritirata di Napoleone, ieri è stata “assalita” dai tifosi, i francesi del Paris Saint Germain. Un migliaio di ultrà ha occupato la gradinata e ha srotolato uno striscione con una sola parola: “Paris”.

La Stampa ha scelto due titoli enfatici: “La Gran Madre ridotta a una curva. Polemica sui tifosi del Psg in centro”, e in prima pagina della cronaca di Torino addirittura: “Lo sfregio alla Gran Madre. Gli ultras del Paris Saint Germain trasformano il sagrato della chiesa in una curva da stadio”.

Racconta il quotidiano torinese:

Nel pomeriggio, si sono radunati in piazza Vittorio, poi un breve corteo sul ponte per raggiungere la scalinata della monumentale chiesa della Gran Madre di Dio. Hanno occupato i gradini, proprio davanti all’ingresso, acceso fumogeni, intonato cori, saltando e alzando le braccia.

È proprio il parroco della chiesa, don Paolo Fini, sempre a La Stampa, a contestualizzare il gesto nel giusto modo.

«Non criminalizziamo. Sono stati qui pochissimo, sette minuti. Al massimo dieci».

Sono entrati in chiesa?

«Ma no, assolutamente no». Il parroco della Gran Madre, don Paolo Fini, è ecumenico pure per quanto riguarda la fede calcistica.

Lei è tifoso?

«Io? Certo. Sono juventino». E quelli del Psg li perdona? «Sa cosa mi dispiace? Che la Champions League, per noi, è già andata».

Il resoconto della giornata è così proseguito:

Dopo la tappa alla Gran Madre, i supporter del Psg hanno sfilato da corso Vittorio Emanuele sino a corso Massimo D’Azeglio. Per poi raggiungere l’Allianz con la navetta. Tra loro, anche i più oltranzisti della curva Boulogne e della curva Auteuil. La polizia ha monitorato il corteo. Nessuna tensione, giusto qualche automobilista spazientito. Quelli bianconeri, va da sé, al clacson si sono attaccati con più fervore.

 

 

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