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Giuliani, l’infanzia difficile e al funerale solo due calciatori

Avvenire e il libro di Tomaselli: «il padre assente e la madre assassinata da un folle amante geloso». L’Aids, il vuoto attorno

Giuliani, l’infanzia difficile e al funerale solo due calciatori

Giuliani. Il calcio e l’Aids. Oggi Avvenire dedica un bellissimo articolo alla memoria del portiere del secondo scudetto del Napoli (su cui ha scritto un libro il giornalista del Corriere della sera Paolo Tomaselli) e di Maurizio Scarsella talento della Lazio di fine anni Settanta. Entrambi morti di Aids. Scrive Massimiliano Castellani (a proposito di Giuliani):

Un’uscita di scena macchiata da una vicenda penale – traffico di stupefacenti e associazione mafiosa – da cui fu pienamente assolto, e alla quale seguirono le dicerie contro l’untore da evitare assolutamente, quelle sul portiere malato di Aids. La fama del miglior “pararigori” della sua generazione, meglio dei colleghi azzurri Walter Zenga e Stefano Tacconi e unico portiere italiano, forse al mondo, ad aver ipnotizzato per due volte Maradona dal dischetto, era svanita.

Giuliani irriconoscibile, con cappellino calato in testa a nascondersi dal mondo, si aggirava per gli stadi nel ruolo di osservatore triste e solitario. Si curava all’Ospedale Sant’Orsola a Bologna dove il poco tempo che gli era rimasto da vivere lo trascorreva nella sua casa in collina ospitando la sua piccola Gessica. La bambina, ora diventata donna, che, la breve eppure intensa storia del padre campione di calcio, l’ha rivissuta attraverso le pagine di Paolo Tomaselli.

Pagine scure che parlano di un’infanzia difficile per Giuliani, affidato agli zii, con un padre assente e una madre assassinata in Germania da un folle amante geloso, e la notizia quella domenica lo convinse a portare il suo dolore in campo e giocare lo stesso.

Le pagine chiare sono quelle di una scalata veloce, con l’Inter di Ernesto Pellegrini che l’opziona, ma poi Giuliano finisce nel
Napoli di Maradona. E dentro di sì, era convinto che aver preso parte al matrimonio del Pibe de Oro gli era stato fatale. Le nozze furono precedute dalle notti folli di Buenos Aires, dove un rapporto sessuale non protetto potrebbe aver decretato la condanna a morte di Giuliani. Una fine evitabile, difficile da raccontare e da far conoscere, almeno non prima che Gessica fosse diventata grande.

E infatti la sua ex moglie e madre della bambina, Raffaella Del Rosario, ha aspettato quattordici anni Giuliani è morto il 14 novembre 1996) prima di rendere nota la fine del calciatore professionista dimenticato, morto di Aids. La vera storia della solitudine del portiere, che, una volta spenti i riflettori degli stadi, era diventato uno spettro. Quattro amici appena si videro al suo funerale, due erano gli ex compagni del calcio: Luca Mattei (ex Como) e Rodolfo Vanoli (ex Udinese). Perfino il sempre pronto e generoso Maradona non rispose mai agli appelli per organizzare una partita benefica in ricordo dell’ex compagno Giuliano. Solo i tifosi della Curva B del San Paolo lo ricordarono: la domenica dopo la morte esposero lo striscione «Giuliani, dall’azzurro del Napoli, all’azzurro del cielo». Destini incrociati.

 

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