Intervista a Diario As. «Quante società hanno questo vanto? Sono qui per mettere alla prova anche me stesso, è una delle sfide più difficili della mia carriera»

Dalle semifinali dell’ultima Champions alla separazione dal Villarreal, annunciato all’improvviso oramai una settimana fa. Unay Emery ricomincia subito dall’Aston Villa, dalla Premier League. E ha concesso un’intervista al quotidiano spagnolo Diario As, la prima dall’ufficialità del suo addio al Submarino Amarillo. Al momento del saluto, Emery aveva dichiarato che non era il momento di spiegare il perché della scelta di unirsi subito ai Villains. As ci riprova.
«Sono qui per la grandezza di questo club. L’Aston Villa ha una Champions League in bacheca, quante società hanno questo vanto? È vero, la Champions è stata vinta nel 1982, tanto tempo fa, ma fa parte della storia. È evidente, dunque, che quando mi è stata presentata l’opportunità di diventare allenatore di una squadra così gloriosa e al tempo stesso ambiziosa, l’ho vissuta subito come una grande sfida. Le difficoltà mi motivano».
Al Villarreal la versione migliore di Emery (come ha ammesso lui stesso). Come si fa a fare ancora meglio?
«Questa è la sfida, questa è la difficoltà. Qui in Premier cercherò di migliorarmi ancora, come provo a fare in ogni momento».
All’Aston Villa metterà in campo le stesse idee viste al Villarreal?
«L’idea è costruire qualcosa di nuovo, in base alle caratteristiche dei calciatori. Non è detto che quello che siamo stati in grado di creare al Villarreal, a livello di gioco e di posizioni, sia replicabile. È possibile che vada fatta una ricerca diversa. Di certo mi piacerebbe vedere un’idea di gioco, una squadra messa bene in campo, aggressiva in attacco ed anche in difesa, capace di palleggiare. Se ci si riferisce a questo allora sì: mi piacerebbe riuscire a metter su qualcosa di simile al mio Villarreal».
La decisione di Emery dimostra che la Premier è meglio della Liga?
«Sia il campionato spagnolo che quello inglese sono tra i migliori al mondo. Questa avventura in Premier mi dà l’idea di un progetto in itinere. È vero, attualmente non giochiamo le competizioni europee, e per anni questo club non le ha giocate con continuità: l’Aston Villa è stato lontano, nell’ultimo periodo, dal vincere titoli. Però qui c’è grande ambizione, il progetto è quello di arrivare in Europa e provare a vincere trofei. È difficile, certo, ma è una grande sfida»
La sfida più grande della carriera da allenatore di Emery?
«Ogni sfida è diversa. Dire che sia la più grande è forse molto azzardato, ma è vero che è una sfida, che voglio affrontare con l’esperienza che ho accumulato, col percorso che ho alle spalle. Voglio mettere alla prova anche me stesso e vedere fino a che punto sono capace di arrivare».