Spalletti: «L’abbiamo vinta come pensavamo di poterla vincere. L’ammonizione? Parlavo con Juan Jesus»

«Il gol di Osimhen è eccezionale, ma c'è da mettere in evidenza che Politano gli ha fato una palla perfetta, una giocato di tempi e di qualità»

Spalletti Napoli

Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti. in conferenza stampa dopo la vittoria di questa sera contro la Roma all’Olimpico

«C’è soddisfazione stasera perché l’abbiamo vinta come pensavamo di poterla vincere. La squadra doveva saper sfruttare quelle poche occasioni che la Roma breve concesso, per fare questo c’era da stare attenti a non cadere nelle trappole che ci avevano preparato, il campo ne era pieno, e magari sbagliando qualche palla in più in costruzione o in fase di possesso, però mantenendo sempre un ordine che non ha permesso alla Roma di avere frutti con le sue trappole»

Il gol si Osimhen

«È un pezzo di bravura del calciatore che è, l’errore di cinque minuti prima è un errore di non bravura del calciatore che è. Ho visto Osimhen cresciuto stasera perché quando gli si da palla anche se è girato, interpreta di dover fare l’eroe, invece stasera ha aspettato e ha permesso di sviluppare tante azioni. Poi si è fatto trovare pronto per molte incursioni. Quello è un gol eccezionale, ma c’è da mettere in evidenza che Politano gli ha fato una palla perfetta, una giocato di tempi e di qualità»

Napoli di qualità e fisicità 

«Sì, ma la qualità ce l’ha anche l’Inter, la Roma, ce l’hanno tutti. Sono tutte squadre che hanno rosa ampia e qualità, per cui bravi quelli che si sono fatti trovare pronti anche stasera, bravi a interpretare la partita stasera, bravi a pulire qualche palla nel mezzo. per cui complessivamente mi sembra una partita vinta meritatamente in cui la squadra ha saputo interpretare la partita che sarebbe venuta fuori»

Rapporto difficile con Mourinho 

«Io sono stato sempre buono, sempre fermo, quando mi ha ammonito parlavo con Juan Jesus»

La Roma te l’aspettavi così

«Certo, l’aveva preparata addosso a noi benissimo»

A Dimaro si aspettava questo?

«Tra l’episodio sul palco di Dimaro e oggi c’è tutto il lavoro di settimane fatto in campo, stando attenti a far crescere la squadra mettendola in grado di farle esprimere le proprie qualità. Ci sono tante persone che vengono a lavorare dalla mattina alla sera, voglio sempre ricordarlo»

Sulla prestazione di Gaetano

«L’incertezza della partita rendeva più difficile fare i cambi, sono stato tentato di mettere Raspadori a un certo punto. Anche stasera i comportamenti della panchina, la concentrazione con cui seguivano l’andamento della partita gli ha aiutati a saperla interpretare bene quando sono entrati. Abbiamo una squadra molto coinvolta anche su quella che è la bravura del compagno. Gaetano è un talentino che l’hanno scorso era in una categoria differente. ha fatto bene alcune cose, si è fatto trovare impreparato in alcune condizioni in cui non ha fatto al meglio. Però è un ragazzo forte»

Che effetto le fa essere a 11 vittorie di fila?

«Fa più effetto a lei. Dà il segnale di aver vinto 11 partite e che quella prossima sarà molto più difficile proprio per quello che si porta dietro e proprio perché involontariamente le nostre vittorie rafforzano il prossimo avversario e quindi dobbiamo essere bravi a mantenere la testa lucida perché di partite ce ne sono tantissime»

Un titolo sulla stagione del Napoli

«Il titolo è che i titoli non si vincono dopo 11 partite, si vincono a maggio, a giugno, quando finisce il campionato. Per ora il titolo è di mantenere i piedi per terra, zero presunzione, zero atteggiamenti da fenomeni. Ora si torna e si mangia il nostro panino e domattina c’è allenamento. Mercoledì ci sarà il Maradona pieno, non possiamo farci trovare che lucidi come un giradischi vecchio»

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