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Roma-Napoli 0-1, pagelle / Osimhen è poesia, anarchia, marziano. Il geniale apostrofo di Politano

Peggio la Roma in campo o Mourinho in tv? Kim è un gladiatore. Lozano è quello dei bei tempi. Bravo Spalletti, fa giocare Elmas nel suo ruolo

Roma-Napoli 0-1, pagelle / Osimhen è poesia, anarchia, marziano. Il geniale apostrofo di Politano
Db Roma 23/10/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Le pagelle di Roma-Napoli 0-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. Il Mourinho Football Club non tira mai in porta e il giovane Meret si gode una serata calda quasi primaverile, tipica delle famose ottobrate di Roma. Un po’ si consola con la costruzione dal basso e ho detto tutto, Ilaria – senza voto

Fabrizio, una cosa è chiara, dopo questa partita: la Roma ha un gioco terribilmente brutto, anzi, non ce l’ha proprio – senza voto

DI LORENZO. Più volte, stasera, gli tocca persino fare il vice-Lobo, quando questi non si libera delle catene di Pellegrini. Per il resto difende e riparte, il solito insomma, ovviamente ai suoi livelli – 7

Anche lui non ha troppi pensieri, perciò si sovrappone spesso a dare una mano in avanti – 7

KIM. Russell Crowe è diventato un chiattone e stasera nell’arena il Gladiatore vero è lui (copy lo Sciamano Spallettone). Il soldato Kim non ne sbaglia una. Anzi sì, quando tenta di dribblare il Pennellone giallorosso là davanti e non ci riesce. Ma è parva res. “Forza e onore, il resto è aria e polvere” – 7

La cosa meravigliosa è come evita puntualmente di commettere fallo pur prendendo tutto ciò che capita dalle sue parti – 7

JUAN JESUS. Alla vigilia della partita, giovedì o venerdì scorso, ho sentito anche questo sulle radio romaniste: “Juan Jesus e Mario Rui non sono da squadra di vertice, su quel lato lì Zaniolo farà male al Napoli”. Invece. Invece Marittiello non gioca e c’è solo Giovannino Gesù, il quale i duelli con lo spavaldo sciupafemmine li vince praticamente tutti. Non solo: al 61’ l’ex Giovannino potrebbe fare il gol della vita ma cicca incredibilmente la pelota. Peccato – 7

Occasione clamorosa, ma non possiamo prendercela con Juan: ha il compito di difendere e lo fa benissimo, senza troppi ghirigori. Concreto al massimo – 7

OLIVERA. Un uruguagio tosto e di talento che talvolta evoca l’epica pugnace del suo connazionale Galeano. Olivera ha piede per difendere e per giocare: poderosa ed efficace una sua discesa al 35’. Stasera gli errori vanno tutti perdonati e lui ne fa uno, grave, al 52’. Detto questo: la sua titolarità all’Olimpico è stata una delle mosse vincenti dello Sciamano – 7

Nei primi 15 minuti ha perso un’infinità di palle, però – 7

NDOMBELE. Con un po’ più di velocità sarebbe un giocatore fortissimo. Ndombele ha senso della posizione e sa ammaestrare la palla ma è sovente elefantiaco. Perdipiù Camara lo cuffea un paio di volte. Come che sia è però lui a procurarsi un rigore che, secondo quanto visto sabato a Firenze, Irrati non avrebbe dovuto rimangiarsi – 6

Ndombele con un giallo addosso può diventare pericoloso, ha fatto bene Spalletti a tirarlo fuori appena possibile. Aveva iniziato a dare cenni di cedimento dopo il cartellino – 6,5

ELMAS dal 57’. Inocula ordine e disciplina: mi convinco sempre di più, Ilaria, che il suo posto giusto, al momento, è quella della mezzala. Bravo Spalletti. Anche perché il Macedone del Nord non dimentica la sua vocazione offensiva e al 61’ la sua zampata è deviata da Smalling – 6,5

Entra in partita in mezza frazione di secondo, una cosa da elogiare – 6,5

LOBOTKA. Mou e la Roma avevano paura soprattutto di lui e del Che Kvara. Così Robotka deve giocare con addosso Pellegrini e soci. Ma un cervello come il suo si adatta sempre e così si ricicla come ragioniere accorto e prezioso, sgusciando via appena può – 6,5

La Roma non eccelle nemmeno nella gabbia incastrata su Lobo, che comunque riesce a muoversi quanto basta e non spreca nemmeno una palla – 7

ZIELINSKI. Un tiro al 26’, uno strappo superbo al 53’ e quel magnifico salvataggio al 69’ su Camara, che vale quasi quanto un gol. In più deve vigilare e asfissiare Cristante. Epperò quanti passaggi sbagliati – 6,5

Sembrava essere tornato al Piotr di un anno fa. Erroracci da matita rossa a deturpare la sua prestazione. Però quel salvataggio gli vale da solo il voto – 6,5

GAETANO dal 75’. Un approccio maturo e senza fronzoli. Tiene palla e offende anche – 6,5

“Siete sicuri? Proprio io?”. Anche noi ce lo siamo chiesto. Ma come è stato bravo, Fabrizio! – 7

LOZANO. Que viva Mexico! Come ai bei tempi di El Tav, Ilaria. Partenza bruciante e poi due tiri, di cui uno letale deviato da Rui Patricio. E fornisce pure l’assist per la prima grande occasione di Victor Victoria  – 7

Si è capito dopo 2 minuti che era in partita, con la prima azione in cui è stato coinvolto con Osimhen. Bravo a controllare palla, a cercare di tenerle in gioco tutte, velocizza l’azione, si rende pericoloso. Unico appunto: tenta il tiro due volte, mentre se l’avesse messa al centro l’avremmo buttata dentro – 7 

POLITANO dal 75’. Traccia in modo indelebile l’apostrofo che Victor Victoria plasma in una rete marziana. E chest’è – 7,5

Quella giocata per Osimhen è da annali – 8

OSIMHEN. Lo Sciamano continua a dire che fa troppo di testa sua e non a caso la partita di Osimhen fino all’80’ oscilla tra sacrificio, spreco di energie e un’occasione fallita al 69’, quando calcia male un tiro non proprio difficile. Ma il destino benigno è in agguato e imbeccato dal citato Na-Politano scaglia un lampo balistico di cui ti accorgi solo quando la palla è in rete. Un gol a velocità supersonica, con un tiro che s’impenna e poi all’improvviso si abbassa e curva in porta, da posizione angolatissima, all’altezza del versante destro dell’area piccola romanista. Un altro gol che vale tre punti, dopo quello col Bologna – 8

Aiuta costantemente i compagni nel ruolo di sponda che pure non gli apparterrebbe. Fa a pezzi Smalling e poi lo divora in occasione del gol. Un gol che è una poesia, un manifesto di anarchia, forza, genialità. Un gol pesantissimo, che è una mano che si allunga sullo scudetto, ha ragione il direttore Gallo. Un gol su cui, tra l’altro, Rui Patricio scansa incredibilmente la mano: deve essere arrivato ad una velocità tale che il portiere della Roma si è spaventato! – 10

KVARATSKHELIA. Il terrorizzato Mou fa di tutto per chiuderlo in una gabbia e nel primo tempo ci riesce. Nella ripresa il Che Kvara è decisamente vispo e diventa un’insidia permanente, che porta via tempo e sicurezze alla Roma. Da segnalare il tiro ribattuto al 53’, servito da Piotr – 7

Nessuno può mettere in gabbia Kvara – 7

SPALLETTI. Lui e Mou cercano di imbrigliarsi e imbrogliarsi a vicenda, ma stavolta il Napule è troppo forte per la Roma. Il camaleontismo (se volete, diciamo anche duttilità) è meglio dell’ideologia e Spallettone lo ha capito – 8

Lo spirito del suo Napoli è tutto nei primi secondi della partita: l’arbitro fischia e non si vede quel passaggetto dietro a costruire l’azione. Palla avanti e tutti verso la porta. E infatti il Napoli si è reso pericoloso che non erano passati nemmeno due minuti. Se avesse perso contro una squadra così brutta come la Roma sarebbe stata, quella sì, un’ingiustizia. Un brutto spettacolo quello offerto da Mourinho a fine gara – anche durante, in verità, ad incitare la folla come se fosse l’unica carta che aveva da giocare -: davanti alle telecamere ha assunto le sembianze di un ridicolo bamboccino metà Mazzarri e metà Sarri, quello dei migliori lamenti – 10

ARBITRO IRRATI. Revoca un rigore che invece avrebbe dovuto confermare dopo averlo rivisto al Var. Ma la legge arbitrale non è uguale su tutto l’italico territorio: a Firenze sì, a Roma no – 3

Irrati non è lucido. E uno non lucido può diventare davvero pericoloso. Secondo me ci è andata bene. E poi vuoi mettere la soddisfazione a vincere con un gol meraviglioso come quello di Osimhen piuttosto che con un rigore su cui Mourinho avrebbe sfrantecato da qui alla fine del campionato? – 3

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