Sull’edizione odierna della Gazzetta. «Darà maggiore autostima al gruppo e consentirà a Spalletti di dare un pizzico di riposo in più a chi è stato più impegnato»

La Gazzetta sul calendario che attende il Napoli prima del Mondiale. Spiccano le due trasferte: all’Olimpico contro la Roma e a Bergamo con l’Atalanta.
La straordinaria striscia vincente del Napoli – siamo a nove vittorie consecutive, 5 in Serie A e 4 in Champions –ha fatto sì che gli azzurri siano in testa da soli in classifica, ma senza riuscire a creare il “vuoto” dietro. Dunque le sei gare prima della sosta Mondiale dovranno dimostrare se il Napoli riuscirà a tenere tutti dietro, considerando che nelle ultime partite si sono fermati il difensore Rrahmani e il centrocampista a Anguissa, perni del gioco azzurro.
Il vantaggio di Spalletti.
Luciano Spalletti nelle sue rotazioni – 8 partite in 28 giorni – avrà un vantaggio rispetto al collega Stefano Pioli: la qualificazione già acquisita agli ottavi di Champions che, oltre a dare maggiore autostima al gruppo, magari consentirà un pizzico di riposo in più a chi è stato più impegnato. Mentre il Milan dovrà andare al massimo per garantirsi la qualificazione. Inoltre va considerato che contro i Rangers potrebbe anche bastare una vittoria per garantirsi pure il 1o posto nel girone. E dunque togliere ogni significato alla trasferta di Liverpool dove si giocherà quattro giorni prima che a Bergamo.
Effetto Osimhen.
In una squadra che pratica un bel calcio pure inEuropa, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. E poi gli avversari comunque riescono a trovare contromisure tattiche. Ma Spalletti, che finora ha ruotato i suoi dando minutaggio buono a quasi l’intera rosa, si ritrova con un Osimhen letteralmente “esplosivo”. Il nigeriano con l’Ajax ha dimostrato tutta la sua voglia di spaccare il mondo.E insieme a una condizione fisica e un atteggiamento tattico da migliorare, nel dialogo coi compagni, ha già ritrovato il gol e mostrato la sua capacità di imporre “strappi” letali. Senza dimenticare la crescita internazionale di Raspadori, l’effetto-Simeone ogni volta che subentra e il campione che oggi tutta Europa invidia al Napoli: Kvaratskhelia.