Il tecnico ha spiegato che il divertimento è alla base degli allenamenti e finché la squadra manterrà questa leggerezza mentale, sarà difficile per chiunque batterla

Spalletti in versione sognatore ma anche in versione pompiere. Appare così il tecnico del Napoli agli occhi della Gazzetta dello Sport, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dall’allenatore in conferenza stampa. E’ come se Spalletti chiede a se stesso e all’ambiente di sognare, ma invitasse allo stesso tempo tutti alla calma, e soprattutto a non caricare il Napoli di eccessiva responsabilità. Le sue parole, ieri, sono state chiarissime.
«Probabilmente non ho l’attitudine alla felicità esternata. Ma era quello che si sognava a inizio anno avere il Maradona festante e appassionato. Fa piacere vedere tutto questo realizzato. Ma finisce lì, perché poi le aspettative crescono sempre di più. Devi cercare di vincere quasi sempre per dare gioia. Da una parte ti rende felice e dall’altra devi pensare già a come farlo ancora. Mi sento in pace con me stesso. Questa felicità dei tifosi te la senti addosso e allora avverti la responsabilità sempre più».
La Gazzetta dello Sport scrive:
“Come dire che il divertimento è alla base degli allenamenti e finché la squadra manterrà questa leggerezza mentale, sarà difficile per chiunque batterla. Felicità. Per Spalletti è un concetto complesso”.
“Come se Luciano volesse frenarsi e al tempo stesso chiedere all’ambiente di sognare, divertirsi, ma non caricare di eccessiva responsabilità questo gruppo giovane. Finora il mix ha funzionato”.
Del resto, lo ricordiamo, dopo Napoli-Ajax di mercoledì, Spalletti aveva risposto a Fabio Capello, che la volta precedente gli aveva dato dell’attore per come si era presentato quasi triste dopo il 6-1 all’Ajax dell’andata, in questo modo:
«Conosco l’ambiente di Napoli, bisogna che a volte faccia quel mi fa comodo fare».
L’allenatore è evidentemente scottato da quanto accaduto alla fine della scorsa stagione, quando il raggiungimento della Champions, dopo aver quasi sfiorato uno scudetto, è stato visto da buona parte della tifoseria quasi come un fallimento.