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Calzona: «Spalletti è un innovatore da sempre, ma al Napoli si sta superando»

Al CorSport: «Insieme a De Laurentiis e Giuntoli ha allestito un potenziale da favola. Può andare oltre il Napoli dei 91 punti».

Calzona: «Spalletti è un innovatore da sempre, ma al Napoli si sta superando»
Db Verona 13/03/2022 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il Corriere dello Sport intervista Francesco Calzona. E’ stato vice di Sarri e di Spalletti. Da agosto è il commissario tecnico della nazionale slovacca. Nella Slovacchia gioca Lobotka. Calzona ne parla.

«Giocatore e persona straordinaria. Il Napoli, e Giuntoli e Spalletti principalmente, ci hanno creduto anche quando non brillava. Non era semplice aspettarlo, lo hanno fatto perché erano consapevoli delle sue qualità. Ed hanno avuto ragione».

Calzona racconta i suoi tredici anni da vice di Sarri.

«Da Tegoleto – che è Arezzo, dove io giocavo – all’Avellino, al Verona, al Perugia, al Grosseto, all’Alessandria, al Sorrento, all’Empoli e poi al Napoli, dove sono stato suo collaboratore. Lo ringrazio per quel che mi ha dato e penso e spero di aver ricambiato. L’anno dei 91 punti a Napoli è stata un’emozione continua, vive ancora adesso dentro chi l’ha attraversata. Un momento di calcio elettrizzante».

Per una stagione è stato al fianco di Spalletti.

«Un fiume di calcio, con il quale poi ti soffermi a parlare anche di altro. Un innovatore da sempre, la sua Roma, e glielo ho detto, ha raggiunto vette di spettacolarità impressionanti. Ma ho il sospetto che adesso si stia superando. Vedo giocarli, come l’altra sera, ed è allegria, spensieratezza, organizzazione. E’ la squadra più bella d’Europa, affronta chiunque allo stesso modo. Vanno applauditi tutti, De Laurentiis, Giuntoli, l’area tecnica e Spalletti: hanno allestito un potenziale da favola, ringiovanendo l’organico. Possono andare oltre quel Napoli dei 91 punti».

Sul Napoli:

«Il Napoli ti dà gusto enorme, hai voglia di vederlo. E’ spettacolare, affamato, verticale. E’ tante cose. Io sento spesso Luciano, mi confronto, ascolto. E’ bravo perché si adatta agli uomini che ha e poi costruisce il calcio che con loro si può adottare. Non si fossilizza».

A Calzona viene chiesto se è più Sarriano o più Spallettiano?

«Sarebbe bello essere un po’ l’uno e un po’ l’altro. Parliamo di riferimenti tecnici di assoluto livello, allenatori che inseguono un’idea sempre molto alta. Io provo a impegnarmi per raggiungere i risultati che la federazione slovacca si aspetta, sappiamo che non sarà semplice, perché in nazionale ti resta veramente poco per lavorare come vorresti, ma il materiale c’è e soprattutto la disponibilità dei ragazzi è straordinaria».

Nel giudizio positivo sul bel gioco inserisce anche la Lazio.

«Lazio e Napoli meritano di essere seguite, è un piacere per gli occhi».

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