ilNapolista

«Stiamo assistendo a una rinascita di un movimento hooligan in Francia e nel resto d’Europa»

Su L’Equipe un reportage sulla violenza nel calcio. «Non si deve sottovalutare, può portare a fatti gravi e drammatici. I club sono ignoranti in merito».  

«Stiamo assistendo a una rinascita di un movimento hooligan in Francia e nel resto d’Europa»
Nizza (Francia) 08/09/2022 - Conference League / Nizza-Colonia / foto Panoramic/Image Sport nella foto: incidenti ONLY ITALY

Il tema della violenza negli stadi è molto sentito in Francia. L’Equipe dedica ad esso un reportage intervistando alcuni specialisti: un sociologo che si occupa proprio del comportamento delle tifoserie, Nicolas Hourcade, uno storico, Sébastien Louis e il commissario di polizia e capo della Divisione nazionale per la lotta al teppismo (la Dnhl, fondata nel 2009), Thibaut Delaunay. Ne emerge che il fenomeno degli hooligan sta tornando in auge in Francia e nel resto d’Europa.

Hourcade spiega:

«La difficoltà nel parlare di teppismo sta già nella confusione dei termini: ci sono due significati in competizione. Per il grande pubblico, questi sono tutti sostenitori violenti. Solo che, tra loro, alcuni si definiscono teppisti e altri rifiutano questa etichetta, come gli ultras. Non hanno la stessa logica o gli stessi profili. La distinzione tra hooligans – o “indipendenti”, la cui violenza è l’obiettivo primario – e ultras – presenti soprattutto per sostenere la loro squadra e animare gli spalti, è apparsa negli anni ’80».

Lo storico Sébastien Louis spiega:

«Per lungo tempo, il panorama del sostegno radicale europeo è stato diviso tra ultras e hooligans, con una dicotomia tra il nord del continente, sotto l’influenza britannica, e il sud, sotto l’influenza italiana. Questo era il modello fino al 1990, ma poi la situazione è cambiata. La cultura ultra ha preso il sopravvento e si è diffusa in tutta Europa. Avremmo potuto credere in una crisi esistenziale del teppismo in Francia, con focolai più o meno attivi ma limitati, e l’impressione che il movimento fosse diventato marginale, ma non è questo il caso. Era in declino, ma è riemerso, con rinnovata forza. Secondo la nostra ricerca, in collaborazione con il media online indipendente StreetPress, una ventina di collettivi sembrano essere in attività al momento. Un elenco non esaustivo. Si tratta di gruppi espressamente identificati e “legati” ad un club e/o ad una città, che hanno un nome e che rivendicano le loro azioni, spesso senza un’organizzazione strutturata o dichiarata».

La maggior parte di essi è concentrata nella metà settentrionale della Francia, con Parigi come roccaforte storica, ma poi tutto dipende dal contesto locale.

La metamorfosi del teppismo

Una prima ondata di “hools” è stata probabilmente riformata tra il 2000 e il 2010 nei quattro angoli del paese (Lens, Lille, Lione, Reims, Rennes, Strasburgo, Tolosa, Nancy …). E, negli ultimi anni, il fenomeno ha assunto una nuova scala. Sébastien Louis parla persino di “teppismo 2.0”. Secondo lui, ci sono due fattori che spiegano questa “rinascita”.

«Da un lato, una metamorfosi del teppismo dall’Europa dell’Est che ha cambiato i codici, con nuovi metodi di combattimento e una visibilità importante data da Internet. D’altra parte, alcune entità di estrema destra, posizione storicamente dominante di questo movimento, hanno compreso l’interesse e il potenziale di questi gruppi relativamente piccoli ma più attivi politicamente. Sempre più teppisti sono pronti a lanciare un pugno per difendere le idee più reazionarie».

N‍icolas Hourcade sgombra il campo dagli stereotipi:

«Non tutti i teppisti sono di estrema destra».

Recentemente, nuovi gruppi hanno preso forma ovunque, soprattutto in posti di solito meno esposti. Si tratta per lo più di gruppi formati da persone giovani. Hanno un altro punto in comune: un appetito pronunciato per la “lotta”, più che all’interno o vicino agli stadi, dove sono più facilmente identificabili e in inferiorità numerica, colpiscono all’esterno.

La pratica è aumentata in risposta alle successive politiche di repressione. Hurcade:

«Prima, assistevamo ad un teppismo in tribuna o intorno ad essa. A poco a poco, dal momento in cui gli stadi erano più controllati e protetti, i teppisti si sono adattati e allontanati. Oggi, sono professionisti della violenza che combattono e pubblicano i loro video».

Estratti di queste clip possono essere trovati su alcuni canali di messaggistica crittografata, nei canali di informazione dedicati ai sostenitori del teppismo o agli attivisti di ultra-destra.

Tornano gli hooligans

Il commissario di polizia Thibaut Delaunay, dichiara:

«Si tratta di una vera rinascita o di una maggiore visibilità di certe scene? Non ne ho idea. La presenza rimane residua rispetto al totale, ma è vero che stiamo assistendo a una rinascita di un movimento hooligan in Francia come in Europa».

Nicolas Hourcade continua:

«Tra i teppisti, si dice che la violenza sia strumento di attacco. Gli ultras, invece, la usano come strumento di difesa. Oggi alcuni gruppi ultras sono più inclini ad usare la violenza, in particolare come protesta. Gli ultras hanno un rapporto molto ambiguo con la violenza. Essa rimane un mezzo essenziale per risolvere le controversie».

Delaunay spiega che l’attuale movimento di “teppisti” rappresenta solo poche centinaia di individui, vale a dire una chiara minoranza.

«E’ stato peggio negli anni 1980 e 1990, e nessuno diceva nulla. Ma anche se il volume è limitato il fenomeno è in aumento. Dobbiamo quindi soprattutto non prenderla alla leggera perché può potenzialmente portare a fatti gravi e drammatici. Dobbiamo rimanere molto vigili e porre fine a questi comportamenti rapidamente, in modo che non si ritraspongano all’interno degli stadi. Il divieto dello stadio, una sanzione individuale, è sempre preferita».

Sébastien Louis è molto critico nei confronti dei club.

«I club francesi non sono ancora pronti per questo. Non per ipocrisia o appartenenza politica, ma semplicemente per ignoranza del fenomeno. Su una cinquantina di club contattati, sette hanno accettato di risponderci».

ilnapolista © riproduzione riservata