Eppure in Germania regna una calma implacabile, nessuno chiede la testa di Flick. Che differenza con l’Inghilterra, che non sa analizzare le crisi senza ricorrere all’iperbole

Sul Guardian, Jonathan Liew si sofferma sul difficile momento della Germania, che ha una sola vittoria in sei partite e che è stata sconfitta in modo umiliante dall’Ungheria.
“C’è soprattutto un senso di stasi e di frustrazione, una mancanza di creatività, il sospetto che, nonostante tutto il talento e i trofei di questa squadra, essa rimanga notevolmente inferiore alla somma delle sue parti”.
La reazione alla sconfitta di Lipsia è stata di indifferenza più che di insurrezione.
“Nessuno che chiedeva la testa di Hansi Flick su un piatto da portata. Regna una calma implacabile, la sensazione che, a prescindere dai problemi, questa squadra inevitabilmente andrà bene quando serve”.
Non che non ci sia stato un certo malcontento per la sconfitta, la prima della Germania sotto Flick, scrive Liew, ma il commento più significativo è arrivato da Thomas Müller, che ha detto:
“Si nota che molti di noi non stanno attraversando la fase più facile nel nostro club. Non abbiamo portato la nostra potenza in campo”.
Tutto ciò, scrive Liew,
“ha sostanzialmente confermato ciò che molti fuori dal campo sospettavano da tempo: che quando il Bayern Monaco starnutisce, la Germania prende il raffreddore”.
“Le parole di Müller sono state la prima vera ammissione di ciò che molti fuori dal campo sospettavano da tempo: che i problemi al Bayern sotto Julian Nagelsmann, dove i campioni sono rimasti quattro partite senza vittorie, stanno iniziando a sanguinare in nazionale”.
La differenza con l’Inghilterra è sostanziale, conclude.
“C’è un netto contrasto qui con il muro del pianto dell’Inghilterra, e forse ci parla della rispettiva maturità calcistica di queste due nazioni. In Inghilterra rimaniamo sostanzialmente incapaci di analizzare la nazionale senza ricorrere al registro della crisi, dell’iperbole e dell’ultimatum: è finita, non vinceranno mai niente, stanno per tornare a casa. Immaginate se fosse stato Southgate a non raggiungere i quarti di finale nel 2018 e nel 2021… Al contrario, che la Germania è felice di lasciare le preoccupazioni agli altri”.