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Dire che Ronaldo non servirebbe a questo Napoli, è una bestemmia calcistica

È finito il tempo della leggerezza, il Napoli non batte il Lecce (1-1). Molta pressione, poche occasioni vere. Osimhen tocca appena 22 palloni

Dire che Ronaldo non servirebbe a questo Napoli, è una bestemmia calcistica
Ci Napoli 31/08/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lecce / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Giovanni Di Lorenzo-Lameck Banda

È finito il tempo della leggerezza, delle corse in Vespa col vento in faccia. Le partite vanno vinte. Soprattutto quelle contro le dieci squadre palesemente più deboli. Anche se il Lecce, quando può, non disdegna di giocare a calcio. Mette in evidenza Colombo e il laterale d’attacco dello Zambia Banda. Napoli-Lecce finisce 1-1. Sì il Napoli crea decisamente di più, ma anche in modo confusionario. Nel processo di crescita di questa squadra, ci stanno serate così. Il processo di crescita è lungo.

Spalletti forse gioca troppo col turn-over ma quando farlo se non in queste partite? Cambia sei uomini rispetto alla Fiorentina e gioca con Raspadori e quindi col 4-2-3-1. Un modulo che però finisce con l’essere troppo punitivo per Raspadori che il meglio di sé lo dà comunque in area di rigore.

Ancor prima del risultato, a fare notizia sono i palloni toccati da Osimhen in Napoli-Lecce. Dieci nel primo tempo, dodici nella ripresa. Il nigeriano è straripante in campo aperto ma se c’è da giocare contro squadre chiuse, fa fatica. Spalletti lo ha spiegato persino nel post Fiorentina-Napoli-Fiorentina: Victor non ama ricevere la palla sui piedi. Tutto questo per dire che fa sorridere chi pensa che il pur bravo Osimhen possa valere più di Ronaldo. E per ribadire che al di là delle dichiarazioni di Giuntoli, il Napoli ovviamente ha sperato e spera ancora di portare Ronaldo a Napoli. Sarebbe un colpo straordinario. Era nei patti che i top club come il Chelsea venissero prima del Napoli nelle gerarchie dei portoghesi.

Spalletti vara un turn-over d’altri tempi. Fuori sei calciatori e cambio modulo con Raspadori dal primo minuto dietro Osimhen. In campo anche Ostigard, Olivera, Ndombele, Elmas, Politano.

Il Lecce non offre campo, ovviamente. In cinque minuti succede di tutto.

Ndombele (decisamente in ritardo di condizione e anche di visione tattica) provoca un rigore tanto stupido quanto netto. Non si accorge di avere Di Francesco alle spalle. Fa per calciare in area e viene anticipato. Colpisce l’avversario invece del pallone. Meret para il secondo tiro di Colombo (sul primo l’arbitro non aveva fischiato), con un bel tuffo alla propria sinistra. E di fatto alla prima azione il Napoli segna con Elmas che sfrutta un tiro di Politano che si trasforma in assist. Poi, però, Colombo si prende la rivincita con un gran tiro da circa 25 metri.

A fine primo tempo Spalletti tira fuori Ndombele (comprensibile) e Raspadori (meno). Il tecnico capisce che la partita si è impicciata e vuole tornare alla tradizione. Dentro Lobotka e Zielinski. Poi anche Kvara (stasera molto testardo) e Lozano. Nella ripresa si gioca a una porta. Ostigard prova il gol da trenta metri. Osimhen al 68esimo di testa si divora il gol. Politano prova un’azione delle sue: fuori di pochissimo. Nel finale un colpo di testa alto di Osimhen.

Sabato si gioca Lazio-Napoli.

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