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De Laurentiis: «All’Italia serve un accordo tra il Pd e la Meloni»

A Wall Street Italia: «Con Draghi presidente cambiassero la Costituzione in modo che Meloni diventi presidente di una repubblica presidenziale»

De Laurentiis: «All’Italia serve un accordo tra il Pd e la Meloni»
Gc Napoli 01/03/2013 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Nell’intervista rilasciata a Wall Street Italia, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato anche di politica.

«I nostri politici non sono degli economisti. Ero molto contento ci fosse Draghi al comando perché è il principe degli economisti e aveva dato credibilità al nostro Paese. Il problema è far capire ai cittadini che quando non si va a votare è come aprire la porta ai ladri, che entrano e si rubano tutto».

La ricetta che propone è un governo Meloni-Pd:

«Siamo arrivati a un giro di boa, dobbiamo decidere cosa fare per il futuro, non c’è dubbio che vada cambiata la Costituzione, non possiamo più nasconderci dietro a un dito: il Pd, la sinistra, di qua c’è la destra, il centro, no. Dobbiamo essere tutt’uno. Dirò una cosa scomoda: dobbiamo rappresentare l’Italia intera. Allora, se l’Italia è rappresentata in parte dalla destra e in parte dalla sinistra, dobbiamo fare in modo che le elezioni siano premianti per la Meloni da una parte e per il Pd dall’altra. So che presento uno scenario non accettabile dagli stolti. Come si dice: la madre degli stolti è sempre incinta. Su questo diktat tutti hanno fondato il proprio successo a carico del cittadino che non ha cultura, costanza e capacità per capire come farsi governare. Devono vincere loro due, si devono mettere d’accordo, chiamare Draghi come rinnovato Presidente del Consiglio, cambiare la Costituzione, far diventare l’Italia una repubblica presidenziale, regalare alla prima donna che da 30 anni costantemente fa politica, la Meloni… diventasse lei la presidente di una repubblica presidenziale e tutti vissero felici e contenti. Si rende conto che il nostro Paese è l’unico che ha avuto più governi al mondo? Detesto i compromessi, ma a volte sono necessari, per governare devi mettere da parte l’orgoglio, mettere assieme le due parti più forti».ù

Non solo politica interna, De Laurentiis parla anche di quella internazionale.

«Il nostro futuro si è complicato per la stupidità di noi europei. In realtà non siamo degli europei, siamo divisi tra eredi di ostrogoti, visigoti e franchi e poi ci sono gli anglosassoni, che si sono sempre sentiti superiori, i francesi sono venuti un po’ a ruota. Non esiste un’unità europea, facciamo finta, ma non abbiamo amai avuto il coraggio di creare gli Stati Uniti d’Europa. Se oggi mettessimo insieme i 5 paesi fondamentali, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Italia, saremmo 300 milioni di europei, ma dovremmo fare un’unica Costituzione, un’unica moneta, un’unica lingua e un unico organico politico. Dovremmo chiederci: quando la Germania, che aveva un carico pesante per la seconda guerra mondiale, ha fatto il passo dell’abbattimento del muro di Berlino perché era nei guai dal punto di vista economico, gli europei già esistevamo come comunità, ci riunivamo a Bruxelles, ma a fare cosa? Bisognava aiutare i tedeschi a entrare in un’economia di scala che doveva comprendere tutta l’Europa, adesso loro si rendono conto di non avere avuto la possibilità di investire in un esercito solo perhcé Putin è uscito di testa e ha dato di matto, ma noi avevamo Putin, i cinesi, che si sono comprati tutta l’Africa. Pensavamo di essere indenni per sempre perché europei? La prima cosa da fare è diventare un’entità politica vera, con confini designati, un esercito. Invece abbiamo abolito il servizio militare, la più grande stupidità del mondo».

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