Ha vinto gli Open di Amburgo. «È il terzo uomo. La sua vittoria ha incantato per il suo gioco, che fonde equilibrio, geometria e simmetricità»

Musetti ha vinto gli Open di Amburgo. L’edizione odierna di Repubblica gli dedica un pezzo d’approfondimento.
È venuto, finalmente, quel giorno: 24 luglio. Il giorno in cui Lorenzo Musetti ha trionfato, per la prima volta, in un torneo Atp. Ma lo ricorderemo anche per altri motivi: perché ha sconfitto il nuovo fenomeno del tennis mondiale, il presunto erede di Rafael Nadal, ossia Carlos Alcaraz, ennesimo esponente del ramo filosofico che vuole la prevalenza del fisico sulla tecnica.
Musetti è la grande bellezza.
Ed eccoci all’altro motivo: la vittoria di Musetti ha incantato. Non solo Amburgo, ma chiunque nel mondo: per il
suo gioco, per la bellezza del suo gesto tecnico, che fonde equilibrio, geometria e simmetricità. In sostanza: la grande bellezza. L’azzurro, poi, colpisce di rovescio a una mano. Come Federer. Disegna, sul campo, rotazioni anomale rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi.
È un classe 2002.
«Sono riuscito a far piangere Simone Tartarini, il mio coach, e farlo commuovere non è semplice. Non pensavo di vincere il torneo ma il tennis è così. Grazie Amburgo» ha detto a caldo, con dediche per la famiglia. «I miei genitori purtroppo non sono qui, ma hanno seguito la finale in tv e avranno pianto sicuramente anche loro. Anzi, un pensiero speciale per mia nonna: ho un grande rapporto con lei e voglio dedicarle questo trofeo».
Domare Alcaraz – scrive Repubblica – sembrava impensabile, alla vigilia. Ora è il numero 31 del mondo. Il terzo uomo, per noi. Dopo Sinner e Berrettini.