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L’one man show di Siani sulle libertà

Su Amazon Prime video. Dalla politica internazionale a quella di casa nostra, come sono cambiate le nostre vite col Covid

L’one man show di Siani sulle libertà
Sta girando i teatri e le arene da marzo scorso lo spettacolo “Libertà live” di e con Alessandro Siani e per quelli che io in mezzo agli altri non ci vado perché sta risalendo il Covid, consigliamo questo one-man-show di vederlo su Amazon Prime video, prima che quello “Extra” dell’autunno entri nel vivo.
Di che genere di libertà si tratta in questo monologo molto partecipato dal pubblico? Ma di tutte quelle costituzionali che ci sono state negate durante il lockdown, o di quelle – ma si può fare ironia sulla guerra?, si chiede il mattatore napoletano – che concernono i comportamenti di Putin, Biden e compagnia bella. Siani si sforza di parlare in italiano e quando il dialetto emerge dai meandri della sua anima burlona non serve che traduca alla platea milanese – “ma poi ci stann’ ancora chille ‘e Milan’?” – i suoi distinguo sulle movenze ed i modi di parlare e pensare che differenziano il napoletano dal milanese.
“Benvenuti al Nord” ha oramai fatto scuola e l’istrione napoletano riesce a raccogliere consensi e risate a scena aperta sulla mostruosità del tema dei tamponi, sul bosco verticale “pieno di giardinaggio”, sui virologi stakanovisti e pessimisti in televisione. Poi quando qualcuno sbaglia i tempi della risata lo riprende e gli dà anche lezione sui tempi comici da tenere.
È il migliore Siani, nonostante un’ancora piccola porzione di battute sanfediste: quello che poi raramente abbiamo ritrovato nei tempi lunghi dei film; anche se è migliorato con umiltà anche nei lungometraggi. Ma quando ha una platea live davanti Siani è nel suo brodo primordiale, nel suo liquido amniotico naturale e riesce a parlare dei nostri politici distruggendoli, semplicemente suggerendo – e non finendo la battuta. Dal vivo i testi – che a volte ripeto possono anche lasciare qualche dubbio – vengono amplificati dalla mimica da marionetta alla Totò, che richiama la nostra grande tradizione di avanspettacolo. “Letta? Gli regalerei un po’ di coraggio… A Di Maio? Un abbonamento a google maps perché cambia casacca politica e non sa la differenza tra destra e …  Alla Meloni? I re Magi, perché tra di loro ve n’è uno di colore: così capirebbe che è un fatto normale”. Dopo tanto tempo senza un contatto fisico Siani riporta la tradizione di Potito e Scarpetta alla ribalta nazionale senza plagi al D’Annunzio di turno. Una risata ci salverà…
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