Otto gli italiani in rosa. Il tecnico ha impresso la sterzata: più facile trasmettere principi di gioco, senso di appartenenza e mentalità
La Lazio di Maurizio Sarri e Claudio Lotito è fatta soprattutto di italiani. Si tratta di una svolta, nel mercato biancoceleste, scrive il Corriere dello Sport. Non era mai successo prima.
“Un dato è certo. Lotito, nei suoi diciotto anni di gestione, non aveva mai costruito una Lazio così italiana”.
Una precisa richiesta del tecnico.
“Sarri gli chiedeva acquisti giovani, limitando le scommesse all’estero. Il presidente lo ha accontentato. Provate a contarli. Da Immobile a Cataldi, passando per Lazzari, Romagnoli, Casale, Zaccagni, Cancellieri e Acerbi. Otto italiani in lista e anche con l’uscita dell’ex Sassuolo il contingente rimarrà inalterato”.
“Resta l’inversione di tendenza. Lotito, di solito, faticava a metterne quattro in lista. Sarà contento anche Gravina, suo carissimo nemico. Una garanzia di futuro, perché non si ricordano giocatori italiani sbagliati dalla Lazio dentro un mare di stranieri dal 2004 alla scorsa estate: da Rocchi a Biava e Candreva, passando per Siviglia, Floccari, Mauri, Brocchi e Parolo, non ci sono mai state operazioni sbagliate. Pochi, ma buonissimi in passato. Lo dimostra Acerbi, separato in casa per motivi ambientali. Troverà squadra e Lotito ha la legittima idea di recuperare qualche soldo dal suo cartellino. Sette-otto italiani nel gruppo permetteranno a Sarri di costruire un ciclo e una base su cui sviluppare il progetto. Più facile trasmettere principi di gioco, senso di appartenenza, mentalità”.