ilNapolista

Zazzaroni: la lite tra Casini e De Siervo è stata così feroce da ridurre a barzelletta gli scazzi tra Agnelli e Barone

Sul CorSport racconta la lite sui diritti tv. L’amministratore delegato della Serie A accusa il presidente di «invasione di campo gratuita e irrispettosa»

Zazzaroni: la lite tra Casini e De Siervo è stata così feroce da ridurre a barzelletta gli scazzi tra Agnelli e Barone
Db Reggio Emilia 31/05/2022 - finale campionato di calcio Primavera Tim / Roma-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Casini

Chi ha avuto la sfortuna di assistervi ha visto ridurre a barzelletta gli indimenticabili scazzi tra Andrea Agnelli e Joe Barone, Preziosi e Campoccia, Lotito e gli oppositori e le intemerate verbali di Aurelio De Laurentiis

Sul Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni racconta di una litigata furiosa, in assemblea di Lega Serie A, tra il presidente Casini e l’amministratore delegato De Siervo. Una lite che si è consumata sui diritti tv nell’area del Medioriente.

Zazzaroni ironizza sulla risposta data da Casini nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, in cui parlava della “famosa litigiosità dei presidenti” come di qualcosa di «più raccontata che reale».

“Poche ore dopo aver pronunciato parole al miele, Casini è stato protagonista di una delle più feroci litigate consumatesi in Lega, ancorché in remoto: avversario, l’amministratore delegato Luigi De Siervo. Motivo del contendere, le offerte per i diritti televisivi Mena (sta per Medio Oriente e Nord Africa). Chi ha avuto la sfortuna di assistervi ha visto ridurre a barzelletta gli indimenticabili scazzi tra Andrea Agnelli e Joe Barone, Preziosi e Campoccia, Lotito e gli oppositori e le intemerate verbali di Aurelio De Laurentiis”.

Tutto nasce, appunto, dai diritti tv in Medioriente. C’è in ballo un’offerta dell’Abu Dhabi Media, messa su con grandi difficoltà da De Siervo.

“Nel corso dell’intera trattativa De Siervo ha sempre informato i qatarioti anche attraverso relazioni diplomatiche tra i Governi, senza peraltro registrare un interesse concreto. Nell’ultima settimana – questa la versione dei deserviani – Casini, in barba alle prerogative dello statuto, avrebbe “aiutato” proprio il Qatar a presentare un’offerta equivalente in termini economici (29 milioni l’anno contro i 28,5 degli emiratini: curiosa differenza) ma peggiorativa nelle altre condizioni essenziali: i qatariani offrono un canale opzionale, gli Emirati la centralità nel bouquet e eventi per quasi 200 milioni. In sostanza, sempre secondo gli azionisti vicini all’ad, il presidente avrebbe esercitato un’azione di disturbo per far saltare il cliente di Abu Dhabi. L’ad, titolare delle trattative, ha così accusato il presidente di aver fatto una scena a effetto tirando fuori l’offerta in assemblea senza condividerla con nessuno della Lega. «Il problema è sempre la stesso» avrebbe detto De Siervo «i vertici della Lega devono lavorare in maniera leale rispettando le reciproche competenze. Non è stato solo uno sgarbo, ma un’invasione di campo gratuita e irrispettosa che ha messo a rischio mesi di lavoro».

 

ilnapolista © riproduzione riservata