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Vieri: «La Bobo tv la seguono tutti, anche allenatori e dirigenti, ma non hanno il coraggio di chiamarci»

Alla Verità: «Abbiamo umanizzato il calcio. Lele Adani è lo studioso, Ventola il buono del gruppo, Antonio le spara grosse, era così anche quando giocava» 

Vieri: «La Bobo tv la seguono tutti, anche allenatori e dirigenti, ma non hanno il coraggio di chiamarci»

La Verità intervista Bobo Vieri. Insieme a Nicola Ventola, Lele Adani e Antonio Cassano è il protagonista della Bobo tv, che vanta numeri impressionanti: è al quarto posto al mondo fra i migliori canali sportivi, ha 35.000 utenti medi e 200.000 utenti unici a puntata.

«Umanizziamo un pianeta lontano, amato ma percepito come inavvicinabile. Noi siamo easy, spontanei. La gente adora i retroscena e noi glieli raccontiamo. Il menù è semplicissimo: ci sono quattro ex calciatori che hanno giocato ad alti livelli e parlano di questo sport come nessuno ha mai fatto, senza restrizioni. Siamo fra i programmi più visti al mondo, eppure andiamo in onda solo tre ore al lunedì e due ore al venerdì. Ci seguono tutti, anche allenatori e dirigenti, ma non hanno il coraggio di chiamarci. Ci parlano indirettamente, tramite amici».

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«Lele Adani è lo studioso, sa tutto dei giocatori ed è il commentatore più preparato che esista, Nick Ventola è il buono del gruppo, Antonio è il fuoco: le spara grosse, era così anche quando giocava. Parla la lingua dei calciatori».

Quando giocava Vieri era musone e introverso. A cosa è dovuta la mutazione?

«Con voi non parlavo mai perché non mi fidavo, le vostre interviste sembravano processi e io non le affrontavo volentieri. Il silenzio e la timidezza erano solo armi di difesa, molti calciatori fanno così anche oggi. Però i social ci hanno cambiato la vita, ora in un secondo puoi precisare o smentire senza intermediazioni, direttamente con il tuo pubblico. Ecco perché dire la verità è meno pericoloso».

 

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