Sabatini: «Iervolino mi ha dato del bugiardo? Verrà in tribunale. Sono 30 anni che faccio calcio, lui 30 giorni»

A Radio 1: «Ricordo quando mi chiedeva quasi piangendo di salvare la Salernitana. La sua è stata una caduta di stile, anche se in quanto a stile nel calcio siamo nella media».

Sabatini Napoli

Mv Bologna 15/12/2019 - campionato di calcio serie A / Bologna-Atalanta / foto Massimiliano Vitez/Image Sport nella foto: Walter Sabatini

L’ex direttore sportivo della Salernitana, Walter Sabatini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Anch’io Sport, su Radio 1. Ha risposto all’intervista rilasciata dal presidente del club, Danilo Iervolino, oggi, alla Gazzetta dello Sport. Iervolino gli ha dato del bugiardo.

«Iervolino mi ha dato del bugiardo? Ricordo quando mi chiedeva quasi piangendo di salvare la Salernitana. Non sono io l’equivoco, l’equivoco diventerà presto lui. Io sono 30 anni che faccio calcio, e lui 30 giorni. Se mi ha dato del bugiardo verrà in tribunale. Ha grandi avvocati vicino, che si definiscono principi del foro. La sua è stata una grande caduta di stile, anche se di stile nel calcio ce n’è veramente poco, siamo nella media».

In merito alla causa della rottura, ovvero le commissioni da pagare agli agenti dei calciatori, Sabatini dichiara:

«Non è un problema mio, ma del calcio, è una questione ideologica. Non voglio contestarla, siamo d’accordo. Ho combattuto tante volte con agenti di grande calibro, sono pentito di non aver pagato una commissione per un giovanissimo Pogba a Raiola, 4 milioni per portarlo alla Roma. Raiola mi diceva: ‘Perché ti arrabbi? Guarda che io ti sto portando un’opportunità. Io non la riferii a Pallotta e ancora oggi credo di aver fatto un danno alla Roma. Mentre a Bologna ho combattuto per pagare una commissione per Arnautovic e devo dire che ho fatto bene, ha valorizzato il Bologna. Il calcio è contingente, non è fatto di concetti generali».

Purtroppo Sabatini ci nega il sogno accarezzato per qualche ora, ma in cui nemmeno noi credevamo troppo: non sarà a Napoli il suo futuro, De Laurentiis purtroppo non è impazzito. E non andrà nemmeno al Milan, come avevamo ipotizzato. L’ex direttore sportivo della Salernitana annuncia infatti che ha accettato una proposta all’estero.

«Mi sento ancora un dirigente della Salernitana, ma sto ricevendo attacchi e insulti frontali che mi addolorano, dopo mesi in cui ho sopportato uno stress inaudito. Subito dopo aver ottenuto un risultato magico, storico, devo fronteggiare queste cose che mi amareggiano moltissimo. Questa storia mi ha fiaccato. Domani prendo un aereo e sono pronto ad accettare una proposta all’estero. C’era qualcosa da festeggiare e qui abbiamo fatto un funerale. Il mio funerale».

Sabatini ha parlato anche dei giovani calciatori e dei tanti calciatori stranieri in Italia.

«Basta guardarli, i talenti, il vero problema è guardarsi intorno, come ha fatto Mancini che ha dato fiducia a Gnonto. Io credo che siamo portati come popolo a enfatizzare le vittorie e le sconfitte. Il movimento degli stranieri in Italia è significativo in termini di numeri. Ma è sotto gli occhi di tutti: la maggior parte degli stranieri è migliore degli italiani. Con alcuni accorgimenti, le società cominceranno a rastrellare i giovani del territorio. Per esempio Iervolino lo farà nella provincia di Salerno. Perché va valorizzato il territorio. E così avremmo un movimento nazionale migliore. Ma oggi è improbabile fare paralleli di qualità. Alla Salernitana ho preso ragazzi del 99 che in Italia non avrei trovato mai, che si sono imposti immediatamente. Sono stranieri e ce li siamo goduti. In Italia ci sono meno possibilità di giocare ma va bene lo stesso, il calcio è un movimento internazionale e non provinciale. L’importante è che giochino. Il problema qui sono i risultati che vengono sempre drammatizzati. C’è troppa fretta e cattiva cultura dell’accettazione della sconfitta, che brucia posti di lavoro. Alla Salernitana c’è un giovane del 2001, Edoardo Iannoni, che avevo messo in rosa per sostituire Ederson. Lo avevo già messo nei 23 per la prossima stagione. Dipende ora dai ‘loro’ dirigenti».

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