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Lorenzo Marone: «A Napoli la politica manca da decenni, ho un rapporto molto conflittuale con la città»

Lo scrittore al Napolista. «A quel sentimento anti-napoletano, la città oppone quell’istinto di legittima difesa che ci porta a non migliorarci»

Lorenzo Marone: «A Napoli la politica manca da decenni, ho un rapporto molto conflittuale con la città»

Lo scrittore napoletano Lorenzo Marone è a Sorrento ospite della rassegna “Sorrento incontra” organizzata dalla consigliera comunale alla cultura Rossella Di Leva e dalla Libreria Tasso. Ilnapolista lo incontra nella Villa comunale – ai margini della presentazione del suo ultimo “Le madri non dormono mai (Einaudi)” – prima che il Chiostro di S. Francesco accolga i suoi molti ed attenti lettori.

Sei uno dei pochi narratori italiani che non scrivono gialli…

“Ma non vendo come i gialli: siamo poi rimasti in pochi a scrivere non di genere… Ma non ho nulla contro i miei colleghi giallisti che a volte frequento”.

Il tuo rapporto con Napoli sembra sempre più conflittuale.

“Molto conflittuale soprattutto negli ultimi tempi: esiste come sai quel sentimento costruito anti-napoletano, ma noi napoletani invece di avere quel senso critico che ci dovrebbe migliorare tendiamo ad opporgli quell’istinto di legittima difesa che spinto agli estremi ci porta a non migliorarci. Soprattutto è la politica che a Napoli manca da decenni”.

Lorenzo, nei tuoi sette romanzi e dieci libri in totale tu sembri sempre una persona diversa dagli altri tuoi colleghi e anche da te stesso.

“Questo capita perché io pur cambiando sempre storie, lingua, stile tendo a sperimentare cose nuove e ad ascoltarmi: questo mio sentire personale non rappresenta solo me ma ampliandomi anche con quelli che poi incontro, ciò mi porta a rappresentare tutti quelli che come me fanno fatica e che cercano di migliorarsi”.

Nella tua recente presa di posizione contro la mancanza di una politica culturale a Napoli i tuoi detrattori hanno voluto vedere un attacco al concerto di Gigi D’Alessio.

“Non ho nulla contro D’Alessio, ma anch’egli ha riconosciuto che organizzare un evento a Napoli è molto difficile. Io riflettevo sul fatto che Napoli non ha a livello comunale una politica culturale e manco un assessore alla cultura: la Citta ha perso il Neapolis rock festival e il Maggio dei Monumenti. Firenze che è una Città che per abitanti potrebbe essere paragonata al nostro Vomero fa il triplo di noi!”.

Entrerai mai in politica attiva?

“No, mai… ”.

“Le madri on dormono mai” è un libro sugli ultimi che tentano di ritrovare un senso per sé e per gli altri; chi deve aiutare questi diseredati?

“Io conosco un solo modo per salvarsi: che un essere umano salvi un altro essere umano: sono questi i granelli che possono interrompere quest’indifferenza rabbiosa che è il minimo comune denominatore di questo tempo guerresco”.

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