La strategia di Paltrinieri: “settimo in batteria per avere la corsia esterna in finale, era tutto studiato”
L'allenatore Antonelli al Corsera: «Mi aveva detto che al centro, in mezzo a Wellbrock e Finke, si sentiva braccato, e quindi bisognava tirarlo fuori dalla gabbia»

Gwangju (Corea del Sud) 24/07/2019 - Campionati Mondiali di Nuoto / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gregorio Paltrinieri
Paltrinieri medaglia d’oro nei 1.500 ai Mondiali di nuoto a Budapest dove l’Italia è arrivata seconda nel medagliere.
Il Corriere della Sera racconta la strategia adottata nella finale, strategia studiata già in batteria per ottenere il settimo tmpo e quindi la corsia esterna.
Dietro alle emozioni c’è una mossa tattica precisa, un calcolo nato nella camera d’albergo dell’allenatore Fabrizio Antonelli, studiata vivisezionando la gara degli 800 fotogramma per fotogramma. «Abbiamo capito che la soluzione era semplice – spiega Antonelli -, doveva solo nuotare il tempo migliore che aveva nelle braccia, se n’è convinto». Già ma come? «Mi aveva detto che nella corsia centrale, in mezzo a quei due, Wellbrock e Finke, si sentiva braccato, e quindi bisognava tirarlo fuori dalla gabbia. Abbiamo studiato apposta il tempo da fare in batteria, il settimo, in modo che nuotasse in prima corsia, fuori dalla mischia. Dovevo trovargli la condizione ideale, tatticamente e psicologicamente». Una mossa geniale, una gara dominata. «È la prima del Greg 2.0, in cui si vede la mia preparazione». E chi ha dubitato funzionasse non conosceva la prima legge del nuoto: mai dubitare di Paltrinieri.