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Il Guardian racconta l’uscita di scena di Granovskaia: Boehly fa le trattative in prima persona

È accaduto già per la cessione di Lukaku. La nuova proprietà vuole un Chelsea a immagine e somiglianza di Tuchel, come hanno fatto il City e il Liverpool con Guardiola e Klopp

Il Guardian racconta l’uscita di scena di Granovskaia: Boehly fa le trattative in prima persona

Marina Granovskaia, alla fine, esce di scena. Dopo diverse settimane di dubbi, ripensamenti, dietrofront. Inizialmente la sensazione era che sarebbe rimasta almeno fino alla fine della sessione di calciomercato. Poi, lunedì, la svolta. Mercoledì, ieri, la conferma. La dirigente sarà coinvolta «nella misura necessaria per supportare la transizione», ad interim. Poi andrà via. Dopotutto – scrive il Guardian – perché restare? La trattativa-lampo per la cessione di Lukaku dimostra che spazio per la plenipotenziaria del governo Abramovich non ce n’è più: Boehly si muove in autonomia.

Quando l’Inter ha s’è mossa per il ritorno di Lukaku in prestito, la scorsa settimana, è stato Todd Boehly a sedersi al tavolo delle trattative per conto del Chelsea. Il nuovo proprietario americano del Chelsea ha dimostrato questa tendenza sin dal momento dell’acquisto del club e s’è mosso rapidamente nelle trattative con la squadra milanese, imprimendo un notevole cambiamento nel modo di fare affari rispetto a quanto avveniva sotto la sorveglianza di Marina Granovskaia. Zero tentativi di salvare la faccia alla dirigente russa: d’altronde, non è Boehly il responsabile della spesa di oltre 100 milioni di euro fatta l’estate scorsa per assicurarsi il belga.

Boehly, insomma, non ha badato a fronzoli: Lukaku non vedeva l’ora di filarsela, Tuchel (dopo la stagione disastrosa di Big Rom) non s’è opposto alla cessione e l’Inter s’è dimostrata disponibile a riprenderselo: via, allora, senza perdere troppo tempo. Nonostante poca esperienza nel calcio europeo, pare proprio che Boehly creda molto in se stesso e nella sua intelligenza.  E crede che il prestito di Lukaku sia una roba che ha fatto contenti tutti, a cominciare da Tuchel che avrà un problema in meno. Tutti tranne Marina, probabilmente.

Adesso bisognerà capire il nome del nuovo direttore sportivo dei Blues. Che, nelle idee di Boehly, dovrà portare il club londinese a competere con il City di Guardiola e il Liverpool di Klopp. Mica bruscolini. Una sola, l’indicazione: a City e Liverpool, in qualche modo, bisogna ispirarsi. Sia i Citizens che i Reds hanno acquistato calciatori adatti a giocare con Pep e con Klopp. Il Chelsea, invece, non è costruito a immagine di Tuchel. Non che il tecnico tedesco – è bene specificarlo – non andasse d’accordo con Granovskaia, ma l’impressione è che il nuovo presidente voglia dare ancora più potere al suo allenatore, affidarsi completamente a lui. Tuchel – scrive il Guardian – ha utilizzato la sua grande esperienza tattica per sfruttare al meglio un gruppo talentuoso, sì, ma sbilanciato. Non c’è un’identità calcistica definita, uno stile di gioco chiaro, nonostante i tanti soldi spesi. Boehly vuole lavorare in questa direzione.

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