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Funziona l’Italia che rifiuta il posto fisso: 1-1 con la Germania e scopre Gnonto (18 anni)

La fuga di massa dalla Nazionale pone fine alla riconoscenza peccato capitale del nostro Paese. I nuovi lottano e sudano, gol di Pellegrini

Funziona l’Italia che rifiuta il posto fisso: 1-1 con la Germania e scopre Gnonto (18 anni)
Db Bologna 04/06/2022 - Uefa Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini-Degnand Wilfried Gnonto

Evviva i rinnovamenti, abbasso la riconoscenza che diventa una insopportabile palla al piede. Come d’incanto, senza più i titolarissimi, l’Italia torna a lottare e a tratti anche a giocare, e pareggia 1-1 con la Germania in Nations League a Bologna. Non solo ma trova anche Wilfred Gnonto, 18 anni e mezzo, giocatore dello Zurigo. Protagonista della serata con l’assist a Pellegrini. Una partita che è una lezione: basta con il posto fisso, nello sport (ma non solo) vale chi è più bravo in quel momento, il passato non può contare per l’eternità.

E così a Bologna non è finita parecchio a zero, come i più pronosticavano. L’Italia si è improvvisamente ricordata di essere la Nazionale campione d’Europa e ha sfoderato una prestazione di carattere e intensità contro la più quotata Germania. La partita ha confermato l’antico adagio “meglio un asino vivo che un professore morto”. Roberto Mancini, come puntualmente accade in Italia, dopo il successo agli Europei ha peccato di riconoscenza e si è sempre affidato ai protagonisti di quella vittoria. Perseveranza che si è rivelata autolesionistica vista la mancata qualificazione ai Mondiali.

E questa sera, pochi giorni dopo la netta sconfitta per 3-0 contro l’Argentina, complice anche un tasso di defezione secondo solo a quello di un tempo dei commissari per l’esame di maturità, Mancini ha finalmente cambiato volto alla Nazionale. Anche perché, ripetiamo, non era rimasto più nessuno. Della formazione titolare campione d’Europa è sceso in campo solo Donnarumma. Poco male. Si è visto Tonali in mezzo al campo, così come Lorenzo Pellegrini con la maglia numero 10. I due hanno offerto qualità e quantità, e Pellegrini ha anche segnato. Tutti hanno disputato una buona partita, anche Politano.

Inizialmente, la Germania è parsa in grado di vincere facilmente. In un paio di occasioni i tedeschi hanno gigioneggiato troppo, come se volessero entrare in porta col pallone. Nello sport, si sa, la sufficienza si paga. E col passare dei minuti il match è diventato più equilibrato.

La svolta nella ripresa, con l’uscita di Politano per infortunio. Perché al suo posto è entrato Gnonto, 18 anni, attaccante dello Zurigo. Ex Inter. Brevilineo, tarchiatello, potente, appassionato di latino, il giocatore di colore, al suo esordio in Nazionale, ha ricevuto palla sulla destra, ha saltato l’uomo, ha messo in mezzo e Pellegrini da due metri ha appoggiato in rete. Peccato che il vantaggio sia durato appena un paio di minuti. I tedeschi hanno pareggiato con Kimmich. Ma l’1-1 finale ci dice che la Nazionale è viva e che forse bastava un po’ di coraggio nei mesi precedenti (coraggio nel mettere da parte chi non meritava più di giocare con l’Italia) per evitare di guardare un altro Mondiale in tv.

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